La Corte d’Assise di Catania ha emesso la sentenza per Piero Nasca, l’uomo di 53 anni che nel giugno del 2023 ha travolto con l’auto sua moglie Anna Longo e l’amica Cettina “Cetty” de Bormida. Anna Longo è rimasta ferita, mentre l’amica ha perso la vita. La condanna è di 27 anni di carcere.
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La tragedia del 10 giugno
Quel giorno, Anna Longo aveva chiesto all’amica di accompagnarla in una clinica. La donna voleva lasciare il marito e aveva già contattato un avvocato per avviare la separazione. Quando Nasca ha visto le due donne camminare insieme, ha accelerato e le ha investite.
«Mi sono innervosito, le ho viste andare via e le ho travolte», ha ammesso Nasca. Dopo l’incidente, si è fermato in un bar e ha raccontato a un dipendente di aver ucciso la moglie perché non ne poteva più. Poi ha chiamato il numero di emergenza e confessato tutto.
La sentenza
Il tribunale ha riconosciuto Nasca parzialmente incapace di intendere e volere. Oltre alla pena detentiva, la Corte ha ordinato che, dopo il carcere, l’uomo venga ricoverato in una comunità terapeutica per almeno tre anni.
Nasca dovrà anche risarcire i danni alle parti civili. Il figlio della vittima, Christian Tringale, riceverà una provvisionale di 150mila euro. Alla moglie Anna Longo, che ha già avviato le pratiche per la separazione, andranno 50mila euro.
La dinamica secondo la Procura
Secondo gli inquirenti, Nasca ha agito volontariamente. Gli accertamenti hanno rivelato che l’uomo è passato almeno due volte con l’auto sul corpo di Cettina de Bormida, provocandone la morte. Fabio Presenti, legale di Nasca, ha dichiarato che presenterà ricorso contro la sentenza. Attende le motivazioni per preparare la difesa.
Una ferita aperta
Il gesto di Piero Nasca ha distrutto due famiglie e lasciato un segno indelebile. La figlia della vittima piange la madre, mentre Anna Longo cerca di ricostruire la sua vita lontano da un uomo che ha deciso di toglierle tutto, per rabbia e vendetta. Il processo chiude una fase, ma il dolore resta.