Il ministro della Difesa Guido Crosetto ha affrontato temi caldi in un’intervista al quotidiano Repubblica, a partire dalla situazione in Ucraina e al ruolo dell’Italia in un possibile scenario di pace. “Le truppe italiane sono sempre messe a disposizione per preservare la pace. Se ci sarà la necessità di una forza multinazionale, ci saremo”, ha dichiarato Crosetto, chiarendo che una missione di “peacekeeping corposa” non sarà di natura europea, ma sotto l’egida delle Nazioni Unite: “Altrimenti non sarebbe accettata dalle parti”.
Trump e la pressione sulle spese militari
Sul fronte Nato, Crosetto anticipa un cambio di passo con il ritorno di Donald Trump alla Casa Bianca: “Trump al vertice Nato del 2025 chiederà di arrivare almeno al 2,5% delle spese militari, e ce lo chiederà per ieri, non per domani”. Il ministro ha ribadito che l’Italia è in ritardo, con un budget attuale dell’1,57%, ma ritiene necessario raggiungere l’obiettivo: “Non perché ce lo chiede la Nato, ma per essere pronti: se subissimo un attacco come Israele, dovremmo essere in grado di difenderci”.
La Russia e i nuovi equilibri geopolitici
Crosetto ha evidenziato la pressione russa nel Mediterraneo e in Libia: “Navi e sommergibili russi nel Mediterraneo preoccupano sempre, a maggior ragione se invece che a mille chilometri sono a due passi da noi“. Ha poi escluso un nuovo ordine mondiale orchestrato da Trump, Putin ed Erdogan, attribuendo gli ultimi sviluppi in Siria all’azione di Israele e alla debolezza russa a causa dell’impegno in Ucraina.
La manovra economica e le tensioni interne
Sul fronte interno, Crosetto ha difeso la legge di bilancio, descrivendola come “molto seria”, ma ha ammesso le difficoltà dovute alla scarsità di risorse. “Non certo per una mancata volontà di Meloni o Giorgetti”, ha aggiunto, auspicando maggiore elasticità dai vincoli europei.
Infine, sulle recenti polemiche riguardanti l’aumento degli stipendi ai ministri non parlamentari, Crosetto ha chiarito la sua posizione: “Il principio era giusto, ma non aveva senso mantenere una misura che avrebbe alimentato polemiche inutili“.
L’intervista ha toccato anche temi di equilibrio tra poteri, immigrazione e possibili tensioni nella maggioranza, con Crosetto che ha escluso ipotesi di “reset” da parte della premier Giorgia Meloni: “Non è nel suo dna”.