Giorgia Meloni ha parlato oggi alla Camera dei deputati per le comunicazioni in vista del primo Consiglio europeo dell’Ursula bis, che si terrà domani a Bruxelles. Durante il suo intervento, i banchi della Lega erano quasi vuoti.
A differenza di Fratelli d’Italia, che ha applaudito la leader con la presenza di tutti i suoi deputati, e di Forza Italia, che ha partecipato in massa con il capogruppo Paolo Barelli e il vicepremier Antonio Tajani, Matteo Salvini non era presente in Aula. Solo cinque deputati leghisti su 65 erano presenti, fatto che ha dato adito ad alcune polemiche.
La risposta della Lega
Interpellato da Repubblica sulle numerose assenze in Aula durante il discorso della premier, il deputato leghista Stefano Candiani ha dichiarato con tono scherzoso: “Perché non c’è quasi nessuno? Perché non ce ne frega un c… Succede così quando c’è la sessione di bilancio. Ora arriveranno per il voto finale.”
Il deputato ha anche mostrato un messaggio della collega Simona Bordonali, che ha giustificato l’assenza di molti colleghi con “i ritardi dei treni“. Quando gli è stato chiesto se la responsabilità fosse da attribuire a Salvini, Candiani ha risposto con una risata: “Siete i soliti giornalisti“.
L’intervento di Meloni
Nel suo discorso di oltre mezz’ora, Meloni ha trattato temi centrali in vista del Consiglio europeo, tra cui Siria, migranti, automotive e la pace in Ucraina. La premier ha esordito parlando dell’importanza di un approccio più snello e concreto nella gestione degli affari europei, un cambiamento che sostiene pienamente.
Ha anche citato le parole di Aldo Moro, il segretario della DC, che nel 1974 aveva definito l’Europa “il luogo in cui le nazioni diventano più grandi senza perdere la loro anima“. Un pensiero che Meloni ha dichiarato di condividere appieno, aggiungendo che l’Italia ha l’occasione storica di riprendere questo spirito originario dell’Unione Europea.
Incontro con Zelensky e il sostegno a Kiev
Meloni ha annunciato che incontrerà il presidente ucraino Zelensky durante il Consiglio europeo per discutere del futuro del conflitto. La premier ha ribadito l’impegno dell’Italia nel sostenere l’Ucraina sia finanziariamente che militarmente, sottolineando l’importanza di difendere il diritto internazionale e continuando a rispettare le sanzioni contro la Russia.
Meloni ha ricordato anche la linea di credito da 50 miliardi di euro concessa a Kiev, un “successo della presidenza italiana al G7”, che sarà presto erogata.
Migranti e politiche di rimpatrio
La questione dei migranti è stato un altro tema centrale nel discorso della presidente del Consiglio. Meloni ha ribadito la sua posizione già espressa ad Atreju in modo deciso ma con toni più pacati. Ha sottolineato l’importanza dei centri in Albania, confermando che “funzioneranno”.
La leader di FdI ha anche criticato le recenti decisioni di alcuni giudici, affermando che certe prese di posizione hanno un “sapore ideologico“. In particolare, la Premier ha espresso preoccupazione per il rischio che la Corte Europea possa compromettere le politiche di rimpatrio dei Paesi membri. Ha quindi richiesto una revisione della direttiva sui rimpatri e una rapida accelerazione nella revisione del concetto di “Paese terzo sicuro”.
Raffaele Fitto e la nomina a Bruxelles
Infine, Meloni ha commentato con orgoglio la nomina di Raffaele Fitto come vicepresidente della Commissione europea. La premier ha parlato di “missione compiuta”, definendo Fitto una persona stimata e competente, e ha sottolineato l’importanza del suo nuovo ruolo.
Fitto avrà il compito di coordinare politiche strategiche dell’Ue in settori cruciali come agricoltura, pesca, trasporti, turismo, economia del mare e housing sociale, con un portafoglio che ammonta a circa mille miliardi di euro. Meloni ha quindi rimarcato che questa nomina rafforza la posizione dell’Italia in Europa, confermando la centralità del nostro Paese nel contesto dell’Unione.