Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha dichiarato in un’intervista a Le Parisien che l’Ucraina non dispone delle forze necessarie per riprendere la Crimea e il Donbass con mezzi militari. Per questo, il leader di Kiev conta principalmente sulla diplomazia e sulla pressione internazionale per costringere la Russia a sedersi al tavolo delle trattative. “Di fatto, questi territori sono ora sotto il controllo dei russi. Non abbiamo la forza per riconquistarli“, ha affermato Zelensky, evidenziando la difficoltà della situazione sul campo di battaglia.
Secondo il presidente ucraino, l’unica strada percorribile per risolvere la crisi è quella di esercitare una pressione diplomatica continua sulla comunità internazionale, affinché costringa il presidente russo Vladimir Putin a negoziare. “Possiamo contare solo sulla diplomazia“, ha spiegato Zelensky, indicando che la soluzione militare non sembra essere una possibilità, dati i limiti delle forze ucraine.
La posizione di Kiev nelle trattative
Zelensky ha anche ribadito un principio fondamentale della politica ucraina: nessun leader internazionale ha il diritto di negoziare con Putin senza il coinvolgimento diretto di Kiev. “L’Ucraina è la vittima di questa guerra”, ha sottolineato il presidente, facendo riferimento al fatto che ogni decisione sulla pace o sul futuro del Paese deve passare attraverso l’approvazione di Kiev. Zelensky ha dichiarato di non aver mai delegato il mandato per la negoziazione a nessun altro Paese, rifiutando l’idea che altre nazioni possano decidere il destino dell’Ucraina senza il suo consenso.
“Non possiamo permettere che qualcun altro decida per noi“, ha insistito Zelensky, tracciando un parallelo con la libertà di autodeterminazione di altri Paesi: “I francesi in Francia, gli italiani in Italia o gli americani negli Stati Uniti sanno cosa vogliono per se stessi. E lo sanno anche gli ucraini“.
Le sfide future: l’ingresso in NATO e Unione Europea
Nell’intervista, il presidente ucraino ha anche parlato del futuro dell’Ucraina in relazione alle organizzazioni internazionali. Anche se l’ingresso nell’Unione Europea sembra essere una prospettiva positiva, la questione della Nato rimane più complessa. “Nella Nato? Non lo sappiamo“, ha risposto Zelensky, lasciando aperta la questione dell’adesione dell’Ucraina all’Alleanza Atlantica. “Faremo parte dell’Unione Europea? Sì, ma quando?” ha aggiunto, consapevole delle difficoltà legate all’integrazione in entrambe le istituzioni.
Zelensky ha poi sottolineato l’importanza di stabilire un “modello” o un “piano d’azione” per affrontare la situazione e portare avanti le trattative con la Russia. “Sedersi al tavolo delle trattative con Putin significherebbe dargli il diritto di decidere tutto nella nostra parte del mondo“, ha avvertito, mettendo in evidenza la necessità di prepararsi adeguatamente per eventuali negoziati. Solo quando l’Ucraina avrà un piano chiaro potrà presentarlo a Putin oin modo forte e determinato, con la speranza di ottenere risultati che rispettino la sovranità del Paese.