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Giuseppe Gibilisco: “Avevo 43 euro sul conto, ho preso in mano la pistola d’ordinanza per ammazzarmi”

Pubblicato: 19/12/2024 11:42
Giuseppe Gibilisco pistola ammazzarmi

Giuseppe Gibilisco, leggenda del salto con l’asta e detentore del record italiano con 5,90 metri, ha segnato la storia dell’atletica italiana e mondiale. L’oro ai Mondiali di Parigi 2003 e il bronzo alle Olimpiadi di Atene 2004 lo consacrarono tra i grandi dello sport. Tuttavia, la sua carriera fu segnata da un drammatico stop nel 2007, quando venne accusato di doping, una vicenda che lo portò sull’orlo dell’abisso.
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La caduta e la rinascita

La squalifica di due anni, poi annullata dal TAS di Losanna e dall’archiviazione in sede penale, arrivò nel momento più alto della carriera di Gibilisco. «Ero solo contro tutti – racconta –. Il tribunale antidoping del CONI è riuscito a rovinarmi la carriera quando ero all’apice». La vicenda segnò profondamente l’atleta siciliano, che si ritrovò senza il sostegno del gruppo sportivo della Guardia di Finanza e con soli 43 euro sul conto. «In quei momenti ho pensato di farla finita. Ho preso in mano la pistola d’ordinanza, ma un amico giornalista mi ha salvato. Mi vergognavo di chiedere aiuto, ma ero sprofondato nel buio».

Oggi, Gibilisco ha trovato una nuova strada: è assessore allo sport e al tempo libero nella sua città natale, Siracusa. Con determinazione, sta lavorando per realizzare un polo del salto con l’asta e migliorare le strutture sportive locali. «A gennaio inizieranno i lavori per un nuovo palazzetto che permetterà agli atleti di allenarsi anche in inverno», spiega. Il sogno di Gibilisco è formare giovani talenti, costruendo una base solida per il futuro dell’atletica: «Vorrei allenare i ragazzini, magari scoprire il mio erede. Creare uomini e, chissà, qualche campione».

Il ricordo di un passato doloroso

Nonostante i nuovi progetti, il dolore per il passato non si è mai del tutto spento. «Spesso vado sulla tomba di Pantani, un gigante e una vittima come me. Mi sento un sopravvissuto, un miracolato». L’astista preferisce non tornare troppo sui momenti più bui: «Ora basta, è un capitolo chiuso. Guardiamo avanti». Con forza e resilienza, Giuseppe Gibilisco sta scrivendo una nuova pagina della sua vita, dimostrando ancora una volta il valore della rinascita.

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