È scoppiato il caos alla Camera durante l’avvio dei lavori sulla legge di bilancio, che oggi approda in aula per il suo iter. La seduta, prevista per le otto del mattino, è stata immediatamente sospesa per l’assenza di rappresentanti del governo nell’emiciclo di Montecitorio. Le opposizioni non hanno risparmiato critiche: «Una gravità inaudita, una vergogna senza precedenti», ha dichiarato Marco Grimaldi, vicepresidente del gruppo di Avs.
I lavori sono ripresi con circa trentacinque minuti di ritardo, quando la sottosegretaria al Mef, Lucia Albano, ha fatto il suo ingresso in aula per rappresentare l’esecutivo. Tuttavia, le tensioni non si sono placate: le opposizioni hanno continuato a contestare l’accaduto. «Il ministro Ciriani venga a scusarsi», ha chiesto il deputato del Pd Federico Fornaro, denunciando la situazione come un segnale di scarsa considerazione per il Parlamento.
Nel frattempo, la conferenza dei capigruppo ha definito il calendario dei lavori: la richiesta di fiducia è attesa per le 11, ma prima il testo della manovra tornerà in commissione Bilancio. Questo passaggio si rende necessario per l’analisi della relazione della Ragioneria generale, che sta ultimando le verifiche sugli emendamenti approvati dalla quinta commissione di Montecitorio.
L’episodio ha acceso un dibattito su trasparenza e organizzazione, aggravando ulteriormente il clima già teso intorno a una manovra che deve affrontare numerosi nodi critici.