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Aviaria, l’Oms lancia l’allarme: «Cresce il rischio di infezioni umane. Indagate su ogni caso»

Pubblicato: 20/12/2024 23:10

Dopo il ricovero di un uomo in Louisiana, i casi di influenza aviaria H5N1 continuano a crescere, suscitando preoccupazione. Le principali agenzie internazionali, tra cui l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms), la FAO e la Woah, hanno aggiornato la loro valutazione del rischio. «La trasmissione tra gli animali è ancora in corso – affermano le agenzie delle Nazioni Unite – e si registrano un numero crescente, sebbene ancora limitato, di infezioni tra gli esseri umani. Anche se è probabile che si verifichino ulteriori casi umani legati all’esposizione a animali infetti o a ambienti contaminati, l’impatto globale sulla salute pubblica rimane al momento contenuto», rassicurano.
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In California, è stato dichiarato lo stato d’emergenza: «Continueremo a implementare tutte le misure necessarie per fermare la diffusione del virus».

Rispetto alla situazione attuale, le dichiarazioni di FAO, Oms e Woah indicano che non è ancora il momento di sollevare una “allerta“. È importante considerare alcuni aspetti: «Il rischio di infezione per le persone in contatto con animali infetti è generalmente basso o moderato, a seconda delle misure di prevenzione adottate e del contesto epidemiologico locale».

L’epidemiologa Maria Van Kerkhove dell’Oms, che dirige la preparazione alle epidemie, ha descritto l’attuale scenario dell’influenza aviaria H5N1 come «preoccupante» per un motivo principale: «I virus A(H5) stanno evolvendo e diversificandosi geneticamente, espandendosi a livello geografico. È fondamentale promuovere la cooperazione globale, coordinare gli sforzi e adottare un approccio One Health». Ha inoltre sottolineato l’importanza di migliorare la biosicurezza e la sorveglianza negli allevamenti per proteggere sia gli animali che gli esseri umani dall’influenza aviaria H5. L’Oms raccomanda ai Paesi di indagare su ogni caso umano per valutare la possibilità di trasmissione da persona a persona. L’esperta ha inoltre riferito che nel 2024 sono stati registrati 76 casi di infezione.

Per quanto riguarda le precauzioni alimentari, poiché nelle mucche infette da H5N1 sono stati riscontrati alti livelli di virus nel latte, è fondamentale consumare solo latte pastorizzato. «Analogamente, è consigliabile cuocere accuratamente carne e uova quando ci si trova in aree colpite da focolai di aviaria», ha aggiunto l’esperta.

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