La caldaia difettosa potrebbe essere la causa della tragica morte del 49enne Matteo Racheli, insieme al figlio di 11 anni, Elio, e alla compagna di origine sudamericana, Margarida Alcione, 46 anni. La loro figlia di 6 anni è attualmente in gravi condizioni in ospedale. Nuove informazioni emergono sulla tragedia avvenuta a San Felice a Ema, nei pressi di Firenze.
Leggi anche: Uccide la moglie e i figli di 4 e 9 anni e poi si suicida: tragedia in California
Fin dall’inizio, le esalazioni di monossido di carbonio erano state identificate come la possibile causa del decesso, ma nell’abitazione erano state rinvenute anche alcune stufe. Le indagini, condotte dai vigili del fuoco sotto la supervisione della procura di Filippo Spiezia, si stanno concentrando sulla caldaia installata nell’abitazione. I pompieri dovranno accertare se la caldaia fosse stata sottoposta a manutenzione, come previsto dalla normativa; per questo motivo, la documentazione relativa è stata sequestrata. Una volta che gli atti saranno depositati in procura, la pm Silvia Zannini disporrà l’autopsia sui corpi.
Durante la ricerca della documentazione sulla caldaia, i vigili del fuoco non l’hanno trovata, ma hanno scoperto che la caldaia era stata installata nella lavanderia della villa nel 2019, secondo quanto riportato dal Corriere Fiorentino. Sebbene sia stata trovata la dichiarazione di conformità dell’impianto di riscaldamento, non è stata rinvenuta alcuna revisione, che è obbligatoria per legge.
I vigili del fuoco hanno anche ispezionato la canna fumaria dell’abitazione per verificare eventuali ostruzioni nel sistema di ventilazione, dato che al momento dell’arrivo delle forze dell’ordine e dei soccorsi, la concentrazione di monossido di carbonio era così elevata da rendere necessario un certo tempo prima che l’ambiente fosse considerato sicuro.
Se si verificasse una correlazione tra questa situazione e le cause della morte, ciò indicherebbe che la caldaia potrebbe aver emesso monossido di carbonio in quantità significativa a partire almeno dal 18 dicembre. Il prossimo passo consiste nell’attendere i risultati dell’autopsia.
Nel frattempo, la piccola di 6 anni rimane in condizioni critiche presso l’ospedale pediatrico Meyer di Firenze. L’Azienda ospedaliero-universitaria Meyer Irccs ha fornito aggiornamenti sul suo stato di salute.
È stato comunicato che la bambina è tornata nella camera iperbarica dell’ospedale di Careggi per sottoporsi nuovamente a sedute di ossigenoterapia, già effettuate in precedenza. Le sue condizioni sono descritte come «stazionarie e stabili», ma sempre gravi, e al momento non è possibile fare previsioni sul suo recupero. Nel frattempo, alcuni familiari della bambina, parenti del padre, sono giunti all’ospedale per sostenerla in questo momento difficile. Per quanto riguarda le indagini, si sta esaminando il funzionamento della caldaia e la regolarità della sua revisione, oltre a quella di altre due stufe a pellet presenti nella villa teatro della tragedia familiare.