Un primo fendente al volto, con l’intento di uccidere, che l’ha colpita da un orecchio alla carotide. Poi tante altre coltellate, decine, da cui la ragazza ha cercato di difendersi. Così, secondo una prima ricostruzione, Martina Voce, 21enne fiorentina che vive a Oslo, sarebbe stata aggredita venerdì 20 dicembre dall’ex fidanzato, Mohit Kumar Verma, un informatico 20enne di origini indiane che lavora in uno studio legale. Lui non si rassegnava alla fine della loro relazione.
La ragazza è ricoverata in ospedale in condizioni gravi ed è in coma farmacologico: «È ancora a rischio vita ma sono molto fiduciosi», ha dichiarato il padre della ragazza, in un messaggio all’ANSA.
Dettagli dell’Incidente a Oslo
L’incidente si è verificato in un trafficato fast food situato nel centro di Oslo, un luogo frequentato sia da residenti che da turisti. La sera dell’aggressione, la studentessa fiorentina, il cui nome non è stato reso pubblico per motivi di privacy, era in compagnia di alcuni amici. L’ex compagno, secondo testimonianze oculari, si è presentato improvvisamente nel locale.
Dopo una breve e animata discussione, l’uomo avrebbe estratto un coltello ferendo la giovane in diverse parti del corpo. I presenti, colti di sorpresa, hanno rapidamente allertato i soccorsi portando la vittima fuori dal fast food in attesa dell’arrivo dell’ambulanza. I paramedici, intervenuti tempestivamente, hanno stabilizzato la ragazza sul posto prima di trasportarla in ospedale.
I medici hanno confermato che le ferite, sebbene serie, non mettono a rischio la vita della giovane.
Le parole della famiglia di Martina
Martina Voce era arrivata a Oslo due anni e mezzo fa e aveva iniziato a frequentarlo: ne era nata una storia d’amore che la stessa ragazza aveva chiuso lo scorso agosto perché «non provava più nulla per lui», racconta lo zio, l’avvocato Antonio Voce. Anche lui arrivato a Oslo e accolto «da Luca Fraticelli dell’ambasciata italiana che in queste ore ci è stato vicinissimo». «Lui non aveva mai dato segni di squilibrio – aggiunge il padre di Martina –. Sono stati fidanzati due anni, era venuto anche in Italia. Non aveva accettato di essere stato lasciato».«Una volta, mi ha raccontato Martina – si legge su la Repubblica – le aveva mandato un messaggio dicendo che si sarebbe ammazzato. Poi i problemi sono passati. A novembre lei mi ha raccontato che lui ogni tanto le rompeva ancora le scatole, essendo un tecnico informatico riusciva ad esempio a mandarle dei messaggi con mail sconosciute».
Il padre ha poi aggiunto: «Ero stato io a dire a mia figlia: a questo punto denunciamolo. Ma lei diceva di no, che lo avrebbe rovinato. Mi aveva assicurato che sarebbe riuscita a gestirlo. Del resto, a parte i messaggi, mai si era presentato nel negozio dove lei lavora, tutti i colleghi me lo hanno confermato anche in questi giorni».