Una nave cargo russa, la Ursa Major, è affondata lunedì nelle acque internazionali tra Spagna e Algeria, gettando ombre su una missione delicata. Il cargo, specializzato nel trasporto di veicoli militari, sarebbe stato vittima di un’esplosione nella sala macchine mentre era in navigazione verso il porto siriano di Tartus per evacuare uomini e mezzi delle forze di Mosca.
L’incidente e il salvataggio
L’allarme è scattato intorno alle 12.30, mentre la nave aveva rallentato per attendere altre tre unità russe della stessa missione, guidate dalla nave anfibia Ivan Green. La Guardia Costiera spagnola è intervenuta tempestivamente, soccorrendo 14 membri dell’equipaggio e trasportandoli al porto di Cartagena. Tuttavia, due marinai risultano dispersi.
Numerosi mercantili, pescherecci e due vedette spagnole hanno risposto al segnale di emergenza, seguiti poi da una nave militare russa, che avrebbe preso il controllo della situazione.
La missione e i sospetti
La Ursa Major, varata nel 2009 e lunga 142 metri, era una componente chiave nei trasporti militari russi. Negli ultimi due anni aveva effettuato viaggi frequenti tra San Pietroburgo e il Mediterraneo per consegnare equipaggiamenti bellici, come carri armati e batterie missilistiche, ai partner di Mosca. Questi trasferimenti erano effettuati con scorte militari, per proteggere il carico da incursioni ucraine o verifiche internazionali.
Lunedì, la nave era diretta in Siria, apparentemente per evacuare le truppe russe dopo la caduta di Damasco avvenuta tre giorni prima. Tuttavia, alcune ipotesi suggeriscono che il carico potesse essere trasferito in Libia, sollevando interrogativi sulla natura della missione.
Collegamenti con altri incidenti
Non è la prima volta che i trasporti militari russi incontrano difficoltà. Anche la Sparta, altro cargo coinvolto nella missione, ha subito guasti al motore mentre attraversava l’Atlantico, riuscendo però a superare Gibilterra. Lunedì mattina, i servizi segreti di Kiev avevano diffuso una nota sui problemi tecnici di uno dei due cargo, ma resta incerto se il riferimento fosse alla Ursa Major o alla Sparta.
Sanzioni e implicazioni
La Ursa Major era già sotto sanzioni degli Stati Uniti, accusata di violare l’embargo con le sue spedizioni belliche. L’affondamento alimenta dubbi sulle condizioni tecniche delle navi russe e sulle possibili interferenze esterne, considerata la delicatezza strategica della missione.
Con due marinai ancora dispersi e poche informazioni chiare sulle cause dell’incidente, l’episodio rimane avvolto nel mistero, mentre crescono le tensioni internazionali intorno alle operazioni russe nel Mediterraneo.