Un aereo Embraer 190 della Azerbaijan Airlines, con a bordo 67 persone, è precipitato vicino alla città di Aktau, in Kazakistan. Il volo, partito da Baku e diretto a Grozny, trasportava 42 cittadini azeri, 16 russi, 6 kazaki e 3 del Kirghizistan. Il bilancio dell’incidente è drammatico: 38 morti e 29 sopravvissuti, secondo l’ultima comunicazione delle autorità kazake, che hanno corretto più volte i numeri delle persone coinvolte.
Problemi tecnici o ipotesi di abbattimento
Le autorità hanno dichiarato che l’aereo aveva cambiato rotta a causa di un problema tecnico e stava tentando un atterraggio di emergenza. Tuttavia, emergono due ipotesi inquietanti sulle cause dello schianto. La prima riguarda un possibile bird strike, ovvero una collisione con uno stormo di uccelli, inizialmente confermata dalla compagnia aerea.
La seconda ipotesi suggerisce un possibile abbattimento per errore da parte della contraerea russa. Testimoni tra i superstiti hanno riferito di un’esplosione esterna al velivolo e di schegge visibili sulla fusoliera. Si ipotizza che l’aereo, a causa di manovre ripetute per il maltempo, possa essere stato scambiato per un drone ucraino, in un contesto di crescente tensione militare nella regione.
Reazioni politiche e indagini in corso
Il presidente azero Ilham Aliyev, in viaggio verso Mosca per un summit con i leader della Comunità degli Stati Indipendenti (Csi), ha annullato la visita e fatto rientro a Baku. Aliyev ha espresso cordoglio per le vittime e solidarietà ai feriti, ricevendo al contempo le condoglianze telefoniche dal presidente russo Vladimir Putin.
Le autorità kazake e azere hanno avviato due inchieste penali per accertare le responsabilità. La scatola nera ritrovata nella serata di ieri sarà decisiva per chiarire le comunicazioni in cabina di pilotaggio e stabilire se si è trattato di un tragico incidente o di un errore umano aggravato da circostanze esterne.