Il virus dell’influenza aviaria A/H5N1 preoccupa sempre di più. Gli esperti parlano di mutazioni significative che potrebbero portare a un salto di specie. “Il 2025 sarà l’anno dell’aviaria”, avverte Matteo Bassetti, direttore del reparto di Malattie Infettive dell’ospedale San Martino di Genova.
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Negli Stati Uniti, un uomo di 65 anni è ricoverato in gravi condizioni dopo essere stato contagiato. Le analisi dei Centers for Disease Control and Prevention (CDC) hanno rilevato mutazioni nel virus. “Questi cambiamenti si sono sviluppati nel paziente e non si sono diffusi ai suoi contatti”, spiegano i CDC. Il paziente era stato esposto a uccelli infetti in Louisiana.
Cibo per gatti ritirato
In Oregon, un lotto di cibo per gatti crudo e congelato è stato ritirato dal mercato. Il prodotto era contaminato dal virus H5N1. Un gatto, morto dopo aver mangiato il cibo, ha contratto il virus. Il veterinario statale Ryan Scholz ha confermato che il virus trovato nel gatto e nel cibo era identico.
Nuove linee guida della FAO
L’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura (FAO) ha pubblicato nuove raccomandazioni. Le linee guida chiedono ai Paesi di rafforzare i controlli per individuare precocemente la malattia. Il virus, rilevato per la prima volta oltre vent’anni fa, ora colpisce non solo uccelli ma anche mammiferi, inclusi gatti, cani e bovini.
Pericoli in Europa
Matteo Bassetti ha sottolineato che il virus si sta avvicinando all’Europa. “Ha già colpito animali vicini all’uomo come polli, gatti e bovini. Manca solo una piccola mutazione perché il virus si trasmetta da persona a persona”.
Monitoraggio continuo
Gli esperti italiani, tra cui Massimo Ciccozzi, stanno analizzando il virus. “Al momento, gli uccelli rimangono i principali ospiti. Non ci sono prove che il virus si trasmetta efficacemente da uomo a uomo, ma non possiamo abbassare la guardia”, affermano i ricercatori.
Il virus H5N1 continua a evolversi e a diffondersi tra animali e, in alcuni casi, esseri umani. Gli esperti chiedono sorveglianza e preparazione per affrontare un eventuale salto di specie. La comunità scientifica lavora per prevenire una nuova crisi sanitaria globale.