Un volo segnato dal dramma e dall’eroismo, quello del volo 8432 di Azerbaijan Airlines, precipitato il giorno di Natale in Kazakistan. Il comandante Igor Kshnyakin e il primo ufficiale Aleksandr Kalyaninov, nonostante l’aereo fosse fuori controllo dopo essere stato danneggiato da schegge di un missile terra-aria, hanno compiuto manovre straordinarie per oltre un’ora. Il loro coraggio ha permesso di salvare 29 delle 67 persone a bordo, evitando che il velivolo finisse nel Mar Caspio e puntando verso Aktau, dove però non sono riusciti a raggiungere la pista. Entrambi i piloti hanno perso la vita nell’incidente.
Un atterraggio oltre ogni limite
L’aereo, un Embraer E190, stava percorrendo la tratta Baku-Grozny quando è stato colpito sopra la capitale cecena. Nonostante il danno che ha compromesso i comandi principali, i piloti sono riusciti a mantenere il volo per circa 440 chilometri utilizzando solo la potenza dei motori. Il velivolo è precipitato durante un tentativo disperato di atterraggio nei pressi di Aktau. Gli esperti hanno definito l’azione dei piloti “un atterraggio impossibile”, sottolineando la loro straordinaria professionalità e sangue freddo.
Conseguenze e accuse
A seguito dell’incidente, Azerbaijan Airlines ha sospeso i collegamenti con dieci destinazioni russe, mentre altre compagnie, come Flydubai, El Al e Qazaq Air, hanno temporaneamente interrotto i voli verso alcune città della Russia. La compagnia aerea ha dichiarato che il disastro è stato causato da un’“interferenza tecnica ed esterna”, escludendo errori umani o guasti meccanici.
La vicenda ha generato un acceso scambio di accuse internazionali. La Casa Bianca, per voce di John Kirby, ha suggerito che il jet potrebbe essere stato abbattuto dai sistemi di difesa aerea russi. Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha parlato di “prove visive inequivocabili”. Dalla Russia, invece, si punta il dito contro presunti attacchi di droni ucraini nel giorno dell’incidente. Dmitri Iadrov, direttore dell’agenzia russa Rosaviatsia, ha affermato che l’aereo aveva fallito due tentativi di atterraggio e aveva deciso di dirigersi verso Aktau.
La memoria dei piloti
Igor Kshnyakin e Aleksandr Kalyaninov vengono ricordati come eroi da colleghi e familiari. Le loro manovre coraggiose hanno evitato un disastro ancora più grave, salvando la vita a quasi la metà delle persone a bordo. La loro storia rimane un esempio di dedizione e professionalità nel mondo dell’aviazione, anche in circostanze estreme.
Le indagini sono in corso, e resta alta l’attenzione sul caso, mentre il mondo si interroga su un evento che sembra intrecciarsi sempre più con le tensioni geopolitiche della regione.