A pochi giorni dall’inizio della stagione tennistica, il caso doping che coinvolge Jannik Sinner accende il dibattito. Novak Djokovic, campione serbo e figura centrale del tennis mondiale, ha parlato della questione in conferenza stampa, schierandosi con Nick Kyrgios, che da mesi invoca sanzioni esemplari.
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Djokovic ha definito il caso “non piacevole”, sottolineando però l’importanza della trasparenza e la necessità di protocolli chiari. “Nick ha espresso un’opinione molto chiara e condivisibile. Ha ragione quando parla dell’incoerenza nei confronti tra i vari casi e della mancanza di trasparenza”, ha detto il serbo, riferendosi al ‘caso Clostebol’ che vede Sinner al centro delle polemiche.
La situazione
Sinner, inizialmente prosciolto da un tribunale indipendente, attende ora l’esito del ricorso dell’Agenzia Mondiale Antidoping(WADA) al Tribunale Arbitrale dello Sport (TAS). Una squalifica potrebbe ancora arrivare, e questo lascia il giovane azzurro sospeso in un limbo.
Djokovic ha aggiunto: “Non metto in dubbio se la sostanza sia stata assunta intenzionalmente o meno. Credo nello sport pulito e penso che ogni giocatore voglia competere in modo corretto. Conosco Jannik da quando era molto giovane, non mi sembra il tipo di persona che farebbe una cosa del genere”.
“Situazione frustrante”
Il campione serbo ha poi espresso la sua frustrazione per i tempi lunghi e la mancanza di comunicazione. “Sono passati cinque mesi da quando Sinner ha ricevuto quella notizia, e noi siamo stati tenuti all’oscuro. Questo non fa bene all’immagine del nostro sport”, ha concluso.
Il caso Sinner resta aperto, ma le parole di Djokovic evidenziano un problema più ampio: la necessità di regole chiare e processi rapidi per proteggere la credibilità del tennis e dei suoi protagonisti.