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La minaccia di Mosca, sospendere la moratoria sui missili nucleari a corto e medio raggio

Pubblicato: 29/12/2024 08:37

Il ministro degli Esteri russo, Sergey Lavrov, ha annunciato che la moratoria volontaria della Russia sul dispiegamento di missili a corto e medio raggio non sarà più sostenibile e verrà abbandonata. La dichiarazione, rilasciata all’agenzia di stampa RIA, segna un punto di svolta nelle politiche strategiche russe. Lavrov ha definito questa decisione come “ormai inevitabile“, sottolineando la crescente tensione geopolitica.

Il contesto del trattato INF

I missili in questione erano precedentemente regolati dal trattato INF (Intermediate-Range Nuclear Forces), un accordo storico firmato nel 1987 a Washington da Ronald Reagan e Mikhail Gorbaciov. Il trattato vietava la produzione e il dispiegamento di razzi con un raggio d’azione tra 500 e 5.500 km, rappresentando un pilastro della stabilità strategica globale fino al 2019, quando gli Stati Uniti si sono ritirati unilateralmente dall’accordo.

Accuse a Stati Uniti e Nato

Lavrov ha motivato la decisione russa facendo riferimento alle “azioni destabilizzanti” di Stati Uniti e Nato nel campo strategico. Ha accusato Washington di ignorare “con arroganza” gli avvertimenti di Russia e Cina e di procedere con il dispiegamento di armi della stessa classe in diverse regioni del mondo.

Stiamo valutando la situazione sulla base di un’analisi dell’evoluzione delle minacce derivanti da queste azioni,” ha dichiarato Lavrov, lasciando intendere che Mosca si prepara a rispondere alle iniziative occidentali con una politica più assertiva.

Escalation delle tensioni

Questa mossa rappresenta un ulteriore segnale di escalation nella competizione strategica tra Russia e Occidente, evidenziando il deterioramento delle relazioni internazionali e il rischio di una nuova corsa agli armamenti. L’abbandono della moratoria potrebbe avere conseguenze significative sugli equilibri di sicurezza globale e sulle già fragili relazioni tra le grandi potenze.

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