Il nuovo anno porta con sé anche brutte sorprese, soprattutto sul fronte delle bollette di luce e gas. Nel 2025, infatti, i costi dell’energia elettrica torneranno a salire: sarà un rincaro di circa il 18,2% e interesserà circa 3,4 milioni di clienti vulnerabili che sono rimasti nel servizio di maggior tutela (il regime in cui le condizioni economiche e contrattuali sono regolate dall’Arera, Autorità di regolazione per energia reti e ambiente). In questa definizione, rientra chi ha un’età superiore a 75 anni, disabili, percettori di bonus sociale e altre categorie ritenute deboli. Come riporta il Corriere, nel primo trimestre del nuovo anno, l’analisi delle singole componenti “evidenzia che l’aumento della spesa è principalmente dovuto ai costi di acquisto dell’energia elettrica e alle relativeperequazioni (complessivamente +16%) e ai costi di dispacciamento (+2,4%)”.
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Le variazioni delle altre voci si compensano sostanzialmente tra loro: gli oneri generali di sistema registrano una diminuzione del 2,7%, mentre la spesa per il trasporto e gestione del contatore segna un aumento del 2,5%. La spesa annuale per l’utente tipo vulnerabile in regime di maggior Tutela si attesterà a 523 euro nel periodo compreso tra il 1° aprile 2024 e il 31 marzo 2025. Un valore che rimane inferiore del 2,1% rispetto ai 534 euro registrati nel periodo precedente (1° aprile 2023 – 31 marzo 2024). Non solo notizie negative, però. Dal 1° gennaio 2025, infatti, entreranno anche in vigore nuove regole allo scopo di garantire maggiore trasparenza e tutela dei consumatori per le bollette di luce e gas. Queste sono illustrate nella delibera 395/2024/R/com dell’Arera, Autorità di regolazione per l’energia, le reti e l’ambiente, e mirano a rafforzare gli obblighi dei venditori in caso di modifica delle condizioni contrattuali. L’obiettivo è “offrire maggiori garanzie e trasparenza — si legge — sia in fase di sottoscrizione di una nuova offerta per i contratti conclusi fuori dai locali commerciali oppure a distanza (come i contratti via telefono), sia in fase contrattuale nel caso di variazioni delle condizioni da parte del venditore”. Vediamo cosa cambia.
La buona notizia è che per i fornitori/venditori sarà introdotto l’obbligo, nel caso di contratti portati a termine a distanza – quindi telefonicamente o, in generale, al di fuori dei locali commerciali – di fornire ai clienti domestici, se disponibili, “le informazioni sui mezzi di comunicazione elettronica che consentano lo scambio di messaggi scritti su un supporto durevole (tipo posta cartacea o email), in grado di riportare data e ora della comunicazione”. Inoltre, per constatare la validità del consenso del contratto stipulato via telefono, è necessario che il consumatore dia espressamente conferma di aver ricevuto un documento scritto “con tutte le condizioni contrattuali, trasmesso su supporto cartaceo o su un altro supporto durevole disponibile e accessibile”. Allo stesso modo, ogni tipo di comunicazione relativo a eventuali modifiche delle condizioni contrattuali – che sia un rinnovo o uno sviluppo automatico, ma anche variazioni unilaterali – dovranno essere fornite ai clienti su un supporto durevole da loro preventivamente accettato.
Inoltre, le nuove regole – che avranno un impatto anche sulle bollette di luce e gas – impongono che le variazioni unilaterali e i rinnovi dovranno essere annunciati con un preavviso di almeno tre mesi. Tempistica che si riduce a un mese solo nel caso in cui eventuali modifiche «abbiano a che fare con una riduzione dei corrispettivi determinati dal venditore, spiega Arera. “In caso di mancato rispetto di tali termini, il cliente finale dovrà ricevere un indennizzo direttamente dal venditore, su cui grava l’onere della prova dell’invio e del recapito degli atti legati all’efficacia della variazione unilaterale e del rinnovo delle condizioni economiche”. Infine, si infligge un duro colpo anche al telemarketing: se l’azienda si affida a un soggetto esterno, “essa sarà comunque responsabile delle azioni di promozione, che comprendono anche le chiamate che non rispettano le normative in materia di trasparenza e tutela del consumatore”. Ci sarà, quindi, un incremento nei controlli.