Vai al contenuto

Mosca avanza, ora Kiev teme il crollo del Donbass. Attesa per “l’offensiva finale” dei russi

Pubblicato: 31/12/2024 13:13

L’occupazione russa della periferia di Kurakhove è un segnale preoccupante per le forze ucraine, che temono un possibile crollo sul fronte del Donbass. Dopo mesi di combattimenti, la bandiera russa sventola su un palazzo nella zona, mentre le truppe ucraine si sono ritirate dai quartieri centrali della città, lasciando pochi nuclei di guastatori per difendere la zona. Questo avanza potrebbe aprire la strada a un’offensiva su larga scala russa dal Donetsk a Zaporizhzhia e persino a Kherson.

La crisi difensiva ucraina: scarsità di truppe e pericoli di sfondamento

Le difese ucraine sono in grave difficoltà. La carenza di fanteria è drammatica, con il rapporto di forze spesso pari a uno contro dieci contro i russi. I reparti ucraini, pur retrocedendo in modo ordinato, non riescono a resistere a lungo: il terreno pianeggiante e privo di punti di difesa rende difficile fermare l’avanzata.

A Kurakhove, la resistenza è ora concentrata in una centrale elettrica, ma le pattuglie russe sono già infiltrate nella zona. Il villaggio di Dachne, a nove chilometri da Kurakhove, è sotto assedio, mentre la distanza da altri punti critici rende difficile una difesa efficace.

Putin

L’offensiva russa in corso: avanzata lenta ma inesorabile

Le forze russe stanno avanzando con una strategia mirata. Da Nord a Sud, i comandi russi si concentrano sulle città strategiche come Pokrovsk e Chasiv Yar, isolando sempre più le zone sotto il controllo ucraino. Dopo una pausa dovuta agli attacchi missilistici ucraini, i bombardamenti aerei russi sono ripresi con violenza, utilizzando bombe sempre più potenti, tra cui quelle cluster progettate per distruggere le trincee. Questo aumento di forze e armamenti fa temere una lotta ancora più devastante nelle prossime settimane.

La stanchezza ucraina e l’arsenale russo

L’esercito ucraino sta affrontando una crescente stanchezza e sfiducia. Nonostante lo scambio di prigionieri che ha visto il ritorno a casa di 189 soldati ucraini, il morale è basso. I soldati non credono in una trattativa con Mosca, ritenendo che la continua avanzata russa renda improbabili i negoziati.

Da parte sua, Mosca continua a intensificare la sua produzione bellica, con una crescente produzione di missili e droni, che alimenta la sua macchina da guerra e fa presagire una fase ancora più cruenta del conflitto.

Continua a leggere su TheSocialPost.it

Hai scelto di non accettare i cookie

Tuttavia, la pubblicità mirata è un modo per sostenere il lavoro della nostra redazione, che si impegna a fornirvi ogni giorno informazioni di qualità. Accettando i cookie, sarai in grado di accedere ai contenuti e alle funzioni gratuite offerte dal nostro sito.

oppure