L’autore della strage di Capodanno di New Orleans ha un nome. È stato identificato l’uomo che ieri, 1 gennaio 2025, a bordo di un pick-up si è lanciato a tutta velocità contro la folla che festeggiava il Capodanno nella centralissima Bourbon Street, uccidendo almeno 10 persone. Si tratta di Shamsud Din Jabbar, 42 anni, come hanno riferito tre alti funzionari delle forze dell’ordine alla NBC. Secondo la CNN, l’uomo aveva con sé una bandiera dell’ISIS.
Le autorità stanno ancora elaborando le informazioni relative al suo passato e ai suoi possibili viaggi. Sul pick-up, che sarebbe stato noleggiato, sarebbero stati rinvenuti dispositivi in grado di esplodere. La polizia ha riferito che gli agenti hanno sparato e ucciso Jabbar. “Dopo che il veicolo si è fermato, il sospettato ha aperto il fuoco contro gli agenti intervenuti, che hanno risposto al fuoco”, ha dichiarato la polizia di New Orleans. Nello scontro a fuoco sono rimasti feriti due agenti di polizia, le cui condizioni sono stabili.
Eppure fino a ieri quello di Shamsud Din Jabbar era il profilo di un “americano modello”: durante gli anni trascorsi nell’Esercito aveva ricevuto diversi riconoscimenti ufficiali, tra le quali la Medaglia al servizio della guerra globale al terrorismo. Lo riportano i media statunitensi, spiegando che si tratta di un attestato, istituito da George Bush dopo l’11 settembre, conferito ai militari che partecipavano alle missioni all’estero durante la cosiddetta “guerra al terrorismo”.
I video prima della strage: il divorzio e i riferimenti all’Isis
Secondo quanto dichiarato da Cnn ci sarebbero vari video che l’autore dell’attacco ha pubblicato prima di compiere la strage: Jabbar nei video parla del suo divorzio e di come come inizialmente avesse pianificato di riunire la sua famiglia per una “festa” con l’intenzione di ucciderla. L’attentatore parla anche di come abbia cambiato i suoi piani e afferma di essersi unito all’Isis, a cui si sarebbe avvicinato dopo una serie di sogni fatti. Biden ha poi dichiarato: “”L’Fbi mi ha riferito che l’attentatore di New Orleans era un cittadino americano, aveva prestato servizio nell’esercito Usa ed era stato nella riserva fino a qualche anno fa e che ha postato dei video sui social prima dell’attacco in cui diceva che voleva uccidere”. Trump ha puntato il dito contro l’immgrazione illegale, pur sbagliando del tutto perché in questo caso si tratta di criminalità interna: “Quando ho detto che i criminali che arrivano sono molto peggiori di quelli che abbiamo nel nostro Paese – ha scritto sul suo social Truth – questa affermazione è stata costantemente smentita dai Democratici e dai Fake News Media, ma si è rivelata vera. Il tasso di criminalità nel nostro Paese è a un livello che nessuno ha mai visto prima”.
BLa dinamica dell’attacco
La tragedia si è consumata in pochi istanti, trasformando una notte di festa in una scena di orrore. Jabbar, a bordo del pick-up, ha sfondato le barriere di sicurezza per lanciarsi contro i festeggiamenti. Dopo l’impatto, è sceso dal veicolo e ha aperto il fuoco sugli agenti intervenuti. La risposta della polizia è stata immediata e ha portato alla sua morte. I dispositivi esplosivi trovati all’interno del veicolo sono attualmente sotto analisi per determinarne la potenziale capacità distruttiva.
Reazioni istituzionali e indagini
Le autorità locali e federali hanno avviato un’indagine approfondita per comprendere i motivi dell’attacco e verificare eventuali legami di Jabbar con organizzazioni terroristiche. L’FBI ha classificato l’incidente come atto di terrorismo. Secondo le prime ipotesi, l’uomo potrebbe essersi radicalizzato, e i suoi legami con il gruppo ISIS sono oggetto di approfondimento.
Il presidente uscente Joe Biden ha espresso il suo cordoglio alle vittime e alle loro famiglie, definendo l’attacco “un atto ingiustificabile di violenza”. Nel frattempo, le autorità locali stanno rafforzando le misure di sicurezza in vista di eventi imminenti.
Una città ferita
New Orleans, simbolo di vita e cultura, si trova ora a fare i conti con un attacco che segna un momento buio della sua storia recente. La comunità si è unita in un forte abbraccio di solidarietà verso le famiglie delle vittime e i feriti, ma il peso della tragedia resta. La resilienza della città sarà messa alla prova nelle settimane a venire, mentre le indagini cercano di fare piena luce su questa strage.