La procuratrice generale Francesca Nanni ha manifestato alla V sezione della Corte d’Appello di Milano la sua opposizione alla richiesta di concedere gli arresti domiciliari a Mohammad Abedini Najafabadi, un ingegnere meccanico iraniano di 38 anni arrestato il 16 dicembre scorso all’aeroporto di Malpensa su richiesta delle autorità americane. Gli Stati Uniti hanno chiesto all’Italia di estradarlo per accuse di «cospirazione» e «sostenere un’organizzazione terroristica» legate alla vendita di componenti elettronici utilizzati su droni impiegati dal Corpo delle Guardie della Rivoluzione, responsabili di un attacco del 28 gennaio 2024 che ha causato la morte di tre soldati americani in Giordania.
Il parere della procuratrice non è vincolante per i giudici, che si riuniranno in un’udienza il cui calendario sarà fissato domani, ma non prima di dieci giorni, quindi probabilmente nella settimana a partire dal 13 gennaio. Un esempio di divergenza tra i due uffici risale al 2023, in cui la Procura Generale si oppose agli arresti domiciliari di Artem Uss, che invece furono concessi dalla Corte d’Appello, prima che l’imprenditore russo evadesse prima dell’estradizione, richiesta anche in quel caso dagli Stati Uniti.
Secondo Nanni, le garanzie presentate dalle autorità iraniane nella richiesta del legale di Abedini, Alfredo De Francesco, per dimostrare l’assenza di pericolo di fuga—come l’offerta di un appartamento del Consolato a breve distanza e il supporto economico del Consolato—non sono sufficienti a garantire la presenza del cittadino iraniano in Italia.
Tuttavia, sembra che dalla Procura Generale non ci sia una contrarietà totale all’idea degli arresti domiciliari, ma piuttosto la possibilità di riconsiderare altre forme di garanzia più rigorose per evitare il rischio di fuga, se presentate dalla difesa di Abedini e, attraverso di essa, dalla diplomazia iraniana. Sulle accuse avanzate dagli Stati Uniti, la procuratrice Nanni non si esprime, riservandosi una «valutazione approfondita e completa» in attesa dei documenti che saranno inviati dagli americani.