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Antonio De Simone morto in un drammatico incidente: l’amore per gli animali e il volontariato

Pubblicato: 03/01/2025 11:15

Una vita dedicata alla cura degli altri, animali inclusi. Il volontariato scorreva nel suo sangue, iniziando con esperienze in Africa e proseguendo a Roma – la città che lo aveva accolto – con un forte impegno per il benessere di cani e gatti. Gli amici descrivono Antonio De Simone come un uomo gentile, generoso e sensibile. La sua scomparsa, avvenuta a 53 anni nella notte di Capodanno, ha lasciato un vuoto incolmabile. L’incidente mortale si è verificato lungo la diramazione Roma sud, all’altezza di Torrenova.
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Antonio era in auto con la sua compagna, attualmente ricoverata in condizioni gravi, e il loro cane, che purtroppo ha perso la vita nell’impatto. L’incidente è stato causato da un imprenditore di 55 anni, un costruttore di Ponte Milvio, che dopo essersi dato alla fuga, si è successivamente costituito alla polizia. Alla guida di un’Aston Martin, era già ricercato dagli agenti. Attualmente, è accusato di omicidio stradale, fuga e omissione di soccorso, e rischia di essere implicato anche un complice che lo ha aiutato a lasciare il luogo del sinistro. Si sospetta che i due viaggiassero insieme, uno dietro l’altro.

De Simone è stato la prima vittima della strada a Roma e provincia nel 2025, seguito circa tre ore dopo da un motociclista tunisino di 31 anni, deceduto in un incidente in via della Pisana. Originario di Corigliano Rossano, in Calabria, Antonio lavorava a Roma come ingegnere nel settore della programmazione e delle telecomunicazioni, oltre a essere attivamente coinvolto nel volontariato per gli animali. Con la sua compagna, ricoverata al policlinico di Tor Vergata, condividevano una casa a Castelverde.

Era il vicepresidente dell’associazione ‘Io Libero Avcpp’, che si occupa del canile di Porta Portese, e che lo ha omaggiato sui social. In casa sono rimasti i loro sei gatti, e dopo aver appreso della tragedia, molti volontari si sono attivati per prendersene cura. Simonetta Novi, consigliera del VIII municipio e attiva nel volontariato, conosceva bene Antonio: “Abbiamo contattato la famiglia e preso le chiavi dell’abitazione della coppia. Ci occuperemo noi dei gatti finché la compagna di Antonio non starà meglio. Lo conoscevo da anni e posso dire che era una persona di grande bontà. Nel 2015 ho intrapreso un percorso che ha differenziato la mia lotta, pur continuando a combattere per le stesse cause. Antonio, insieme a tanti altri volontari straordinari, è sempre rimasto nel direttivo di ‘Io Libero Avcpp’, ed era il referente per i gatti solitari e maltrattati. Ha aiutato innumerevoli animali, sia gatti che cani, e molte persone. Tra le lacrime, sappiamo che il modo migliore per onorare Antonio, e per farlo sentire sereno ovunque si trovi ora, è prendersi cura dei suoi sei amati gatti, sopravvissuti dopo la perdita del loro fedele compagno nell’incidente in cui Antonio ha tragicamente perso la vita.”

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