Cresce l’allarme per episodi di terrorismo e per la propaganda a esso legata. Le autorità francesi hanno arrestato a Brest Zazou Youcef, noto influencer algerino con circa 400.000 follower su TikTok. Il giovane è accusato di avere incitato pubblicamente alla violenza, di sostenere il terrorismo e promuovere crimini contro gli ebrei e le donne. Nei suoi video, Youcef esortava i suoi seguaci a compiere attentati in Francia e atti di odio durante le manifestazioni contro il regime algerino presieduto da Abdelmadjid Tebboune.
I video shock e l’incitamento alla violenza
Conosciuto online come “Zazouyoucef“, l’influencer aveva pubblicato contenuti violenti e minacciosi che includevano incitamenti a stupri e slogan antisemiti. In uno dei suoi video, diventato virale, dichiarava: “Siamo in guerra. Al minimo passo falso fot****mo le vostre madri”, il tutto mimando gesti di sgozzamento. In un altro, aveva incitato alla violenza contro i manifestanti, aggiungendo: “Sparategli, dobbiamo far parlare la polvere”.
I contenuti hanno suscitato preoccupazione non solo per la loro brutalità, ma anche per il sostegno ricevuto dalla sua community online. Migliaia di commenti approvavano i messaggi di odio, con alcuni utenti che si offrivano volontari per eseguire le minacce.
Zazou Youcef era già noto alla polizia per reati come furti e danneggiamenti, ed era soggetto a un ordine di espulsione emesso ad aprile dalla prefettura di Finistère. Nonostante ciò, il giovane continuava a vivere in Francia e a diffondere contenuti estremisti. Particolarmente agghiaccianti gli inviti a “violentare le donne” del Paese che lo ospita, segno di un odio veramente profondo.
Perquisizioni e un secondo arresto
Le autorità hanno effettuato una perquisizione nell’abitazione dell’influencer, dove è stato arrestato anche un secondo uomo. Al momento non è chiaro se quest’ultimo sia coinvolto nelle attività di Zazou Youcef. L’indagine è stata affidata alla Divisione Crimine Organizzato e Specializzato (DCOS).
Le possibili conseguenze legali
Secondo la legislazione francese, il sostegno al terrorismo e l’incitamento all’odio sono reati punibili con una pena detentiva fino a sette anni e una multa di 100.000 euro. L’arresto di Zazou Youcef solleva interrogativi sulla capacità di monitorare e fermare la diffusione di contenuti estremisti sui social media.
L’episodio richiama alla memoria il caso di Kamel Sansal, anch’egli condannato per crimini simili. La Francia si trova ora a dover dimostrare che le sue istituzioni possono garantire sicurezza e giustizia contro la minaccia della radicalizzazione online.