Papa Francesco suscita nuove polemiche in merito alla sua posizione sulla situazione in Medio Oriente. Secondo quanto riportato dall’agenzia iraniana Irna, il Papa avrebbe dichiarato: “Non abbiamo problemi con gli ebrei. L’unico problema è con Netanyahu che, ignorando le leggi internazionali e i diritti umani, ha creato crisi nella regione e nel mondo”.
Le dichiarazioni sarebbero state pronunciate durante un incontro con il rettore dell’Università delle Religioni e delle Denominazioni dell’Iran, Abolhassan Navab. Durante il colloquio, Navab avrebbe elogiato la “posizione coraggiosa” di Francesco a difesa del popolo palestinese, specificando a sua volta che non ci sarebbero problemi con il popolo ebraico.
Le (presunte) affermazioni di Bergoglio
A queste parole, il Papa avrebbe risposto criticando il premier israeliano Benjamin Netanyahu, accusato di violare le leggi internazionali e di non rispettare i diritti umani, affermando anche che le organizzazioni internazionali dovrebbero intervenire rapidamente per trovare una soluzione alla crisi in corso.
Le dichiarazioni di Papa Francesco, al momento, non hanno ricevuto commenti né conferme ufficiali dal Vaticano, ma sono destinate a rinfocolare il dibattito sulla sua posizione riguardo alla situazione a Gaza e alla politica israeliana.
A suscitare indignazione nella comunità ebraica, in passato, erano state le parole del Pontefice contenute nel libro La speranza non delude mai. Pellegrini verso un mondo migliore, dove si parlava di genocidio in riferimento agli eventi che stanno travolgendo la Striscia di Gaza. Un’affermazione che aveva sollevato critiche da parte di numerosi esponenti ebraici, tra cui il rabbino capo di Roma, Riccardo Di Segni, e la scrittrice Edith Bruck, che aveva definito le parole del Papa un errore.
In risposta a queste dichiarazioni, anche Liliana Segre aveva sottolineato che quanto sta accadendo a Gaza non può essere descritto come genocidio, ma piuttosto come crimini di guerra e contro l’umanità. La differenza semantica, seppur importante, sembra essere stata mantenuta nelle recenti dichiarazioni del Papa, che si sono focalizzate su diritti umani e leggi internazionali, piuttosto che su accuse dirette di genocidio.
Il ruolo del Papa e il conflitto in Medio Oriente
Il dibattito sul ruolo del Papa nella questione palestinese si intreccia con le indagini internazionali. La Corte Penale Internazionale ha emesso un mandato di arresto contro Netanyahu per crimini di guerra. Spicca l’accusa di aver utilizzato la fame come metodo di guerra e di aver causato sofferenze disumane alla popolazione di Gaza, attraverso il blocco degli aiuti umanitari e la privazione di cibo, acqua, luce e carburante.
La situazione in Medio Oriente continua a rimanere complessa, e le parole di Papa Francesco, che riflettono un costante impegno a favore dei diritti umani e contro le violazioni dei principi internazionali, non mancheranno di scatenare ulteriori discussioni a livello globale.