Mathias Acuña, calciatore uruguaiano di 32 anni, è stato trovato senza vita nella sua camera d’albergo ad Ambato, in Ecuador. Appena arrivato nel Paese per unirsi al Mushuc Runa e iniziare la preparazione precampionato, la sua morte ha sconvolto il mondo del calcio. La società ha confermato la tragica notizia, e le prime indagini ipotizzano che si tratti di suicidio.
Secondo il procuratore del giocatore, Johan Wilson, il corpo di Acuña è stato rinvenuto sul letto della stanza dove soggiornava. Nonostante il gesto estremo sembri l’ipotesi più plausibile, le autorità stanno ancora investigando per chiarire le circostanze. Si analizza anche il passato recente del calciatore: in Uruguay, era stato coinvolto in un caso di violenza di genere che aveva destato grande clamore. Tuttavia, non sono emerse prove che colleghino direttamente quella vicenda al tragico evento.
A pochi giorni dalla sua morte, nulla sembrava presagire un tale epilogo. Nell’ultima intervista rilasciata al suo arrivo in Ecuador, Acuña si era mostrato motivato e determinato: “Sono qui per dare tutto e aiutare la squadra a raggiungere gli obiettivi prefissi”, aveva dichiarato. Parole che trasmettevano ambizione e voglia di riscatto.
Formatosi nel El Tanque Sisley, Acuña ha giocato per diverse squadre, tra cui Central Español, Fénix, Liverpool, Wanderers e Boston River, oltre a esperienze in Grecia con AE Larisa e PAS Lamia. La sua scomparsa lascia un vuoto nel mondo dello sport.