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Austria, svolta epocale: l’incarico al leader dell’estrema destra per formare il governo solleva proteste e preoccupazioni

Pubblicato: 07/01/2025 11:55

Il presidente della Repubblica austriaca, Alexander Van der Bellen, ha affidato al leader dell’estrema destra Herbert Kickl l’incarico di formare un nuovo governo, segnando una svolta storica per il Paese. La decisione, annunciata ieri, arriva dopo mesi di trattative politiche e difficoltà nel trovare un compromesso tra le forze moderate.

La nomina di Kickl, che ha trionfato nelle elezioni di settembre con il 29% dei consensi, rappresenta un cambiamento radicale nella politica austriaca, portando il partito di ultradestra Fpö, che storicamente ha avuto ruoli minori, alla guida del governo.

Il fallimento delle coalizioni moderate

Van der Bellen, noto per la sua condotta imparziale e il suo impegno per i valori costituzionali, ha spiegato che la decisione di affidare l’incarico a Kickl non è stata facile. Durante i mesi di negoziati, il presidente aveva cercato di evitare il coinvolgimento della Fpö nel governo, ma il fallimento del cancelliere uscente Karl Nehammer nel formare una coalizione con socialdemocratici e liberali ha reso questa soluzione inevitabile. L’intensificarsi delle voci favorevoli all’alleanza tra i popolari della Övp e la Fpö, specialmente in Bassa Austria, ha infine convinto il presidente a dare il via libera.

Le promesse di Kickl e il ritorno alle radici estremiste

Herbert Kickl ha conquistato una parte significativa dell’elettorato austriaco con la promessa di diventare il “Volkskanzler” e di trasformare l’Austria seguendo le orme di leader come Viktor Orbán. Le sue dichiarazioni contro l’Unione Europea, i vaccini anti-Covid, e a favore della Russia hanno suscitato preoccupazioni a livello internazionale.

A novantuno anni dalla nomina di Adolf Hitler a cancelliere della Germania, Kickl appare come un politico che vuole spingere l’Austria verso una nuova era di nazionalismo, anche se le sue posizioni estremiste saranno difficili da gestire all’interno di una coalizione di governo.

Le reazioni della società e della politica

Le proteste contro la nomina di Kickl non si sono fatte attendere. Centinaia di manifestanti si sono radunati davanti alla Hofburg, la residenza presidenziale, per esprimere il loro dissenso, scagliandosi contro le tendenze fasciste del nuovo governo. La manifestazione, organizzata dagli studenti ebrei di “Jöh”, ha visto la partecipazione di numerose persone contrarie all’idea di un esecutivo guidato dall’estrema destra.

La sfida geopolitica e la libertà di stampa

Van der Bellen ha tracciato alcune linee rosse durante il suo incontro con Kickl, ribadendo l’importanza di risanare le finanze pubbliche, rilanciare l’economia e affrontare la guerra russa in Ucraina. Ha anche sollevato la questione della libertà di stampa, un tema spesso nel mirino della Fpö, partito che ha sostenuto posizioni contrarie alle libertà civili. La nomina di Kickl solleva interrogativi su come evolverà il rapporto tra Austria e Unione Europea, e sul ruolo di un governo che sembra allinearsi con le forze sovraniste europee.

Il futuro dell’Austria e le alleanze politiche

In vista di un governo a guida Fpö, le prospettive per il futuro dell’Austria sembrano essere in un delicato equilibrio. Se da un lato la coalizione tra Övp e Fpö sembra la via per ottenere una maggioranza stabile, dall’altro, la figura di Kickl potrebbe compromettere la credibilità del Paese agli occhi della comunità internazionale.

Secondo alcuni commentatori, l’ascesa di un partito di estrema destra potrebbe anche favorire la crescita del consenso per le forze sovraniste in tutta Europa. Van der Bellen, dopo la nomina di Kickl, è pronto a nominare un cancelliere ad interim nei prossimi giorni, mentre il Paese si prepara a un periodo di incertezze politiche e sociali.

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