22 dicembre 2024: questa data non verrà ricordata per un evento di valore culturale, ma per l’uscita su YouTube di Twerkare, una “canzone” di Bello Figo che supera ogni limite di decenza. Un brano che, nel tentativo di provocare, insulta la fede cristiana, degrada le donne e ridicolizza la musica. Ed è ancora più grave sapere che questo brano è edito da Warner Music Italia, una delle realtà più importanti del panorama musicale italiano.
Quando la provocazione diventa blasfemia
Tra le frasi più vergognose della canzone troviamo:
“Vuoi scopre con me perché è Natale, non va mai in chiesa sempre in discoteca, ringrazio Dio per i miei soldi, per le mie fig, la scop in chiesa perché se non crede a te.”*
Questa strofa rappresenta un insulto aperto ai valori cristiani e alla spiritualità. Il Natale, simbolo di pace e riflessione per milioni di fedeli, viene banalizzato e trasformato in un pretesto per volgarità e blasfemia. L’accostamento di atti osceni a un luogo sacro come la chiesa non è solo offensivo, ma anche un chiaro segnale di come si stia perdendo ogni rispetto per ciò che è sacro e intoccabile per molti.
Il marchio Ferrari trascinato nel fango
Nel video, il prestigioso marchio Ferrari viene utilizzato senza alcuna attinenza, accostato a riferimenti sessuali espliciti e a un contesto di degrado culturale. Un simbolo internazionale del Made in Italy, noto per rappresentare eccellenza e innovazione, viene infangato e ridicolizzato. Questo utilizzo improprio dovrebbe richiamare una pronta reazione da parte della casa automobilistica.
La distruzione della musica: Jingle Bells diventa Twerkare
Non solo provocazione, ma anche un deliberato attacco a una tradizione culturale: Jingle Bells, uno dei canti natalizi più celebri al mondo, viene stravolto e ridotto a “Twerkare, twerkare”. Il risultato è un prodotto privo di valore artistico che non solo non trasmette messaggi positivi, ma alimenta il vuoto culturale.
La responsabilità di Warner Music Italia
Sebbene Warner Music Italia non abbia prodotto direttamente il brano, averlo editato pone delle domande serie sulla responsabilità editoriale. Come è possibile che una realtà discografica di tale portata approvi testi così esplicitamente offensivi e privi di contenuto? Questo è il modello culturale che si vuole promuovere in Italia?
La denuncia necessaria
Come cittadini, come cristiani, come amanti della cultura e della musica, non possiamo restare in silenzio. Non si tratta di censura, ma di richiamare alla responsabilità chi dovrebbe essere il garante della qualità e del decoro nell’industria musicale.
Invitiamo Warner Music Italia a riconsiderare le proprie scelte editoriali e a non dare più spazio a contenuti che insultano valori fondamentali. Ci appelliamo anche ai consumatori: riflettiamo su cosa scegliamo di ascoltare e supportare.
Un appello per un cambiamento culturale
Non possiamo permettere che il degrado diventi normalità. La musica ha il potere di ispirare, unire e educare. Non lasciamo che venga ridotta a uno strumento per il guadagno facile a scapito dei nostri valori più profondi.