Musk reality, Golden Power, The Blond Age, manca solo il Dead or Alive e poi si alzi il sipario della Nuova Era. Siamo passati dalla novecentesca Peace&Love all’odierno Fight&Fuck dell’attentato a Donald Trump. La furbissima Meloni, che sembra un Andreotti 3.0, vola in Florida dal prossimo presidente Usa, per dimostrare alla Piazza Pulita della sinistra che lei è autorevole nel contesto internazionale, cosa innegabile, le cose le sa fare, loro parlano a vanvera. Se riesce a liberare Cecilia Sala, dopo aver rassicurato la madre che ha già zittito la sinistra giornalistica, è un capolavoro mediatico/politico. È tutto un podcast perennemente on line con l’uomo di Musk in Italia che posta una foto con gli epigoni dell’impero romano in toga. In questo sembra di rivedere la parodia americana illustrata in Megalopolis di Francis Ford Coppola. Il grande cineasta americano di origine italiana nel suo affresco onirico ci ha azzeccato, è tutto Mega, e tutto showbiz. Sembra che il mondo, quantomeno quello occidentale, si sia tutto raccolto nella bolla mediatica, come nel Truman show, di Starlink. D’altra parte tra poco sarà lui a dare la connessione satellitare a tutti, magari non ai cinesi loro sono autarchici per conto loro, e ci potrà raccontare come in 1984 di Orwell quello che vuole. Oggi romani di tardo impero domani cowboys, come in un altro profetico film Il mondo dei robot con Yul Brynner.
In questo enorme calderone, come in un brodo primordiale c’è tutto, politica e spettacolo, comunicazione e guerra, soldi e potere, ideologie semplificate senza filtri, ragionamenti e intermediazioni. È la rivoluzione dello smartphone, non è solo un problema di ubriachezze e sentimenti non corrisposti, ma di istinto della diretta, pensiero fulmineo e digitalizzazione istantanea. Ciò che puoi fare e postare subito è right, il resto, lento e novecentesco, lasciamolo agli old left.
Muskiamoci accussì, anema e core, non ce lassammo chiù manco pe’ un’ora, sembrano dire le foto digitali di Elon e Giorgia, la quale agganciandosi all’uomo più ricco e influente del mondo, alla nazione, per quanto in declino intellettuale – ma come tutto l’occidente – più potente, ha già messo al sicuro il patrimonio della relationship, il vero potere. Poi c’è da raccogliere, con fatica a volte estenuante, il consenso, lì bisogna fare promesse e a volte, solo a volte, mantenerle. Ma c’è tempo, intanto consolidiamo il fatto che “io sò Giorgia, e voi non siete nessuno”, cosa ormai acclarata per tutti, tranne per la segreteria del PD, il cui problema sono sempre, incredibilmente le sciocchezze dei 5stelle, come nel caso Todde. La Meloni si mangia il merlin in Florida con il mondo, mentre i democratici si leccano la sarda, si direbbe in Sicilia. Praticamente una partita da 3-0 a tavolino.
Ovvio che tutto questo ha un tassello debole, le tecnocrazie come tutti i regimi hanno il loro punto di forza e di debolezza. E questo ha quattro lettere, Elon. Una leggenda dice che il comune di Nole, palindromo di Elon, vicino Torino deve il suo nome alla parola latina nol(l)e, non voglio. In quel caso era non voglio pagare dazi. Chissà se è una profezia.