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Escalation nel Baltico: la Nato schiera 10 navi nel Golfo di Finlandia per proteggere i cavi sottomarini

Pubblicato: 08/01/2025 12:49

La Nato risponde con decisione alle crescenti tensioni nel Mar Baltico, annunciando il dispiegamento di dieci navi da guerra nel Golfo di Finlandia. L’obiettivo dell’Alleanza Atlantica è chiaro: proteggere le infrastrutture sottomarine, come i cavi delle telecomunicazioni e dell’energia, da possibili attacchi attribuiti alla Russia. La mossa, senza precedenti, arriva in un contesto di tensioni crescenti e rischia di alimentare una pericolosa escalation nella regione.

Un’operazione di deterrenza mirata

Come riportato dall’emittente nazionale finlandese Yle, la missione della Nato, che prenderà il via entro la fine della settimana, durerà fino ad aprile. Le navi saranno posizionate strategicamente vicino ai cavi sottomarini, che hanno recentemente subito numerosi danni attribuiti a presunte operazioni russe.

Tra il 25 e il 26 dicembre, quattro cavi delle telecomunicazioni sono stati danneggiati, tre tra Finlandia ed Estonia e uno tra Finlandia e Germania. L’operazione mira non solo a sorvegliare queste infrastrutture critiche, ma anche a fungere da deterrente contro ulteriori azioni della cosiddetta “flotta fantasma” russa.

I danni e le accuse alla “flotta fantasma”

Le autorità occidentali hanno collegato i recenti danni a cavi sottomarini alle operazioni russe. La “flotta fantasma” consiste in un insieme di navi commerciali sospettate di operare sotto copertura per danneggiare infrastrutture critiche. L’ultimo episodio riguarda la petroliera Eaglie S, battente bandiera delle Isole Cook. La marina svedese ha recuperato l’ancora della nave, ritenuta responsabile del danneggiamento di cinque cavi sottomarini nel Mar Baltico.

Secondo Jimmie Adamsson, portavoce della marina svedese, l’operazione per recuperare l’ancora è stata “abbastanza breve”, ma il messaggio è chiaro: la Nato non intende lasciare spazio a ulteriori azioni di sabotaggio.

Rischio di escalation: una mossa strategica o provocatoria?

Il dispiegamento della Nato rappresenta un forte segnale politico e militare nei confronti della Russia, ma solleva interrogativi sul rischio di un’escalation. L’operazione di deterrenza potrebbe essere percepita da Mosca come una provocazione, aumentando le tensioni in una regione già fragile. La presenza di una flotta militare così significativa nel Mar Baltico potrebbe portare a un inasprimento delle relazioni tra le parti, accrescendo il pericolo di incidenti o scontri diretti.

Un futuro incerto nel Mar Baltico

Mentre la Nato cerca di rafforzare la sicurezza delle infrastrutture strategiche, il Mar Baltico si conferma uno dei punti caldi delle relazioni internazionali. Con il dispiegamento di navi nel Golfo di Finlandia, l’Alleanza Atlantica punta a proteggere i suoi interessi e quelli dei suoi alleati, ma la situazione resta delicata. Qualsiasi ulteriore incidente potrebbe innescare reazioni difficilmente prevedibili, aumentando il rischio di una spirale fuori controllo.

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