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Immacolata Fiorentino morta il giorno dell’Epifania per un bendaggio gastrico: il suo calvario

Pubblicato: 09/01/2025 08:58
Immacolata Fiorentino morta Portici

È durata 45 giorni l’agonia di Immacolata Fiorentino, 45 anni, residente a Ponticelli, deceduta il 6 gennaio dopo aver subito un intervento di bendaggio gastrico. La tragedia ha portato all’apertura di un’inchiesta da parte della magistratura, che dovrà fare chiarezza sulle cause della morte e accertare eventuali responsabilità mediche.
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L’intervento e le complicazioni

Il primo ricovero della donna risale al 22 novembre, presso il Nuovo Policlinico di Napoli, dove era stato programmato l’intervento. Il bendaggio gastrico è una procedura di chirurgia bariatrica finalizzata a ridurre l’obesità patologica limitando la quantità di cibo introdotta nello stomaco. Secondo quanto riportato nella denuncia presentata dai familiari, l’operazione non sarebbe stata completata a causa di gravi complicazioni. Durante l’intervento, Immacolata avrebbe subito un’embolia polmonare seguita da un arresto cardiocircolatorio, che ha reso necessario il trasferimento in Rianimazione.

Il calvario

La donna è rimasta in coma per 22 giorni e, una volta risvegliata, è stata trasferita in terapia sub-intensiva, dove sembrava in ripresa. Il 3 gennaio è stata trasferita presso la clinica Bianchi di Portici per iniziare un percorso di riabilitazione. Tuttavia, un improvviso peggioramento delle condizioni ha portato al decesso tre giorni dopo il trasferimento, lasciando sgomenti i familiari.

La denuncia della famiglia

I familiari di Immacolata, assistiti dall’avvocato Hilarry Sedu, hanno presentato una denuncia ai poliziotti del commissariato di Ponticelli. Tra le accuse mosse, emergono presunte incongruenze nelle spiegazioni fornite dai medici riguardo alle complicazioni sorte durante l’intervento. Oltre all’embolia e all’arresto cardiaco, sarebbero stati segnalati anche problemi di natura neurologica. “Immacolata ha lasciato tre figlie adottive di origine africana, che adesso stanno vivendo un secondo abbandono” ha dichiarato l’avvocato Sedu. La famiglia chiede giustizia e trasparenza, desiderosa di comprendere cosa abbia realmente causato la morte della donna.

La vicenda di Immacolata è carica di dolore. Madre amorevole, viveva per le sue figlie, come raccontano i post sui suoi social, in cui condivideva gioie e dolori. La sua ultima foto, scattata prima dell’intervento, la ritrae con il camice operatorio e il segno di vittoria. Un’immagine che ora racchiude un addio straziante. L’autorità giudiziaria indagherà per accertare se vi siano stati errori o negligenze nel trattamento sanitario ricevuto dalla donna.

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