Durante il discorso annuale al corpo diplomatico accreditato presso la Santa Sede, Papa Francesco ha lanciato un appello accorato contro le tensioni crescenti nel mondo, ribadendo l’importanza del dialogo come strumento per la pace. Il discorso, letto da un suo collaboratore, ha toccato temi importanti, dalla diplomazia internazionale alla difesa della vita.
La diplomazia della speranza
“Di fronte alla sempre più concreta minaccia di una guerra mondiale, la vocazione della diplomazia è quella di favorire il dialogo con tutti, compresi gli interlocutori considerati più ‘scomodi’ o ritenuti non legittimati a negoziare”, ha dichiarato il Pontefice.
Secondo Francesco, è indispensabile spezzare le “catene di odio e vendetta” che alimentano i conflitti e lavorare per disinnescare le radici dell’egoismo, dell’orgoglio e della superbia, che portano alla distruzione. Il Papa ha sottolineato la necessità di una “diplomazia della speranza“, capace di costruire ponti anche nelle situazioni più difficili.
La difesa della vita
Nel suo discorso, Francesco ha anche affrontato il tema della vita, criticando apertamente il concetto di diritto all’aborto. “È inaccettabile parlare di un cosiddetto ‘diritto all’aborto’ che contraddice i diritti umani, in particolare il diritto alla vita. Tutta la vita va protetta, in ogni suo momento, dal concepimento alla morte naturale“, ha affermato il Papa.
Nessuna vita, ha ribadito, può essere considerata un errore o priva di valore: “Nessun bambino è colpevole di esistere, così come nessun anziano o malato può essere privato della speranza o scartato”.
Il discorso del Papa si pone come un richiamo globale a riscoprire il valore della solidarietà, del dialogo e della difesa della dignità umana in ogni sua forma. In un contesto mondiale sempre più segnato da divisioni e conflitti, il Pontefice invita le nazioni e i popoli a scegliere la strada della pace e della tutela della vita.