Bologna – “Eravamo tranquilli perché il fuoco si stava spingendo verso Santa Monica, poi alle cinque è suonato l’allarme nei telefoni: piano di evacuazione, prendete con voi solo lo stretto necessario”. Così racconta, ancora sotto choc, Umberto Ferri, imprenditore emiliano-romagnolo che aveva trovato fortuna negli Stati Uniti, fino a quando un incendio devastante ha distrutto la sua casa affacciata sull’oceano. Ferri, noto per aver fondato la catena di locali Transilvania, si era trasferito in America vent’anni fa, inseguendo il suo sogno. Oggi quel sogno si è trasformato in macerie: “Non c’è più niente”, dice nel video girato tra i resti della sua abitazione.
L’evacuazione e la devastazione
“Siamo usciti senza panico, io sono andato via coi miei vicini. Ho lasciato lì la mia macchina per non intasare la strada, non pensavo che non l’avrei più vista”, racconta Ferri, ora ospite temporaneo nella casa della sua ex compagna. “Per fortuna sono riuscito a salvare i miei cani da tartufo, i miei lagotti. Del resto non è rimasto più niente. Zero”. La casa, ricca di ricordi e cimeli, ospitava pezzi di storia personale e professionale: “Qui erano passati artisti come i Negrita, amici del rock americano. C’era tutto il mio passato, tutto ciò che avevo portato dalla mia famiglia di San Giovanni in Persiceto. Non è solo il valore economico della casa, ma quello affettivo che fa più male”.
Nessun risarcimento dall’assicurazione
Ferri spiega che dal punto di vista economico la situazione è drammatica. Le assicurazioni locali non coprono i danni da incendio, una realtà che ora si scontra con il disastro vissuto. “Qui non è mai stata considerata una zona a rischio. Eravamo pronti al terremoto, anche a uno tsunami, ma non a un incendio. C’erano palme e cactus, non è una zona secca. Ma il vento è cambiato e il fuoco aveva una furia così grande che ha spazzato via tutto”. Tra i resti, racconta, sono rimasti solo pezzi della sua auto, della lavatrice e dell’asciugatrice, a testimoniare la devastazione.
Un legame con l’Italia e un futuro incerto
Originario di San Matteo della Decima, Ferri non ha mai spezzato il legame con l’Italia. Titolare di un ristorante italiano negli Stati Uniti, tre anni fa aveva aperto un hard rock hotel a Pian del Voglio, all’uscita dell’autostrada, utilizzando i cimeli dei suoi locali. “I pub non vanno più tanto, così ho pensato a un hotel in stile rock. Sono già passati tanti artisti, ovviamente di nascosto”.
Ora però il futuro è incerto. Alla domanda se stia pensando di tornare in Italia, risponde con amarezza: “Non lo so ancora, adesso penso solo al fuoco. È morto un amico di Cattolica a fine anno, direi che per il 2025 ne ho già avuto abbastanza. Qui c’erano tutti i risparmi della mia vita. Era il posto dove volevo ritirarmi. Ero l’unico italiano in un paradiso sull’oceano e in poche ore è stato spazzato via”.