Questa mattina, l’amministrazione comunale di Barletta e i vigili ambientali del comando di polizia locale hanno avviato rilievi nella zona di strada vicinale Misericordia e via del Mare, dopo che numerosi cittadini hanno segnalato la presenza di polveri rossastre su balconi, auto e pali della segnaletica. La causa del fenomeno è ancora sotto investigazione, ma si sospetta che possa derivare da una delle due grandi aziende situate nella zona industriale della città, che producono fertilizzanti e cemento.
Analisi chimiche in arrivo
Entro martedì, l’Arpa Puglia effettuerà un sopralluogo nella zona per campionare le polveri e analizzarne la composizione chimica. Secondo quanto riportato dall’amministrazione comunale, questi accertamenti serviranno a valutare i rischi potenziali per la salute e l’ambiente, e a individuare eventuali responsabilità. In caso di risultati preoccupanti, sono previsti provvedimenti sanzionatori.
L’allarme degli ambientalisti
La situazione ha suscitato la preoccupazione di diversi gruppi ambientalisti locali. Michele Cianci, presidente dell’associazione Operazione Aria Pulita, ha lanciato l’allarme sulla gravità della situazione: “Le prove sono incontrovertibili e dimostrano un grave dissesto atmosferico”, ha dichiarato Cianci, sottolineando che la polvere si deposita su diverse superfici, inclusi mobili e auto, e non può essere rimossa nemmeno con rimedi come l’aceto. L’associazione ha chiesto al sindaco Cosimo Cannito di convocare urgentemente un Tavolo tecnico Ambientale Interistituzionale per affrontare la questione e ha sollecitato l’intervento della procura di Trani per indagare sull’origine dell’inquinamento.
La posizione di Legambiente
Anche Legambiente ha preso una posizione netta, annunciando di aver presentato un esposto in procura. Il presidente dell’organizzazione, Raffaele Corvasce, ha spiegato che le anomalie sono state osservate sin dai primi giorni di novembre, con polveri giallastre depositate su varie superfici. Dopo aver effettuato alcune analisi preliminari, l’associazione ha ipotizzato che la sostanza potrebbe essere composta da fosforite, sebbene la conferma sia ancora pendente.
Le verifiche delle aziende coinvolte
Intanto, Timac Agro Italia, una delle aziende situate nella zona industriale, ha avviato controlli interni per verificare se le proprie attività possano essere la causa delle polveri. Tuttavia, l’azienda esclude di essere responsabile e ha confermato la propria disponibilità a collaborare con le autorità per chiarire la situazione.
Il monitoraggio ambientale in corso
La zona industriale di Barletta è stata già oggetto di monitoraggi ambientali negli anni precedenti. Nel 2023, una campagna di monitoraggio ha rilevato la presenza di inquinanti nei suoli e nelle falde acquifere della zona, tra cui idrocarburi e metalli pesanti. Per il futuro, la Regione Puglia ha già stanziato 300 mila euro per installare nuovi piezometri e avviare ulteriori campionamenti delle acque sotterranee e del terreno.
Il presidente della commissione ambiente della Regione, Filippo Caracciolo, ha ribadito l’importanza di queste attività per individuare le cause dell’inquinamento e trovare soluzioni adeguate per la bonifica della zona.
La situazione a Barletta continua a destare preoccupazione tra i cittadini e le associazioni ambientaliste, che chiedono risposte rapide e azioni concrete per prevenire danni ambientali e alla salute pubblica. Le indagini sono ancora in corso, ma la comunità è determinata a ottenere chiarezza e a tutelare l’ambiente e la salute pubblica.