
Un sorriso che illuminava anche i momenti più bui e una forza d’animo che sembrava sfidare ogni limite: Benedetta Blasi, affettuosamente chiamata Beje da chi la conosceva, è volata via venerdì sera, lasciando un vuoto immenso in chi l’amava. Aveva solo 20 anni e combatteva da tempo contro una malattia che non era riuscita, però, a spegnere la sua voglia di vivere. Benedetta è spirata nel reparto di oncoematologia dell’ospedale Salesi di Ancona, il luogo che era diventato una seconda casa e dove, tra dolori e speranze, aveva condiviso il suo percorso con medici, infermieri e compagni di viaggio.
Sin da piccola, Beje aveva dimostrato una forza fuori dal comune. La malattia non l’ha mai definita; al contrario, è stata lei a dare un significato nuovo alla sofferenza, trasformandola in un’opportunità di crescita e consapevolezza. «La sofferenza va vissuta, non evitata. La guardi negli occhi e impari qualcosa di te stesso», ripeteva con quella saggezza che stupiva chiunque avesse la fortuna di ascoltarla. Nonostante le difficoltà, Benedetta trovava il modo di sollevare gli altri, di ispirare con le sue parole e con il suo esempio.
La sua forza d’animo si rifletteva anche nei sogni che coltivava. Amava i gatti, creature con cui diceva di sentirsi compresa, e desiderava viaggiare per il mondo: dall’Indonesia al Giappone, fino all’isola dei gatti. «Voglio vedere tutto il mondo», diceva, dimostrando un entusiasmo che nemmeno la malattia poteva spegnere. Quando le venne diagnosticata una ricaduta particolarmente aggressiva, che in poche ore le tolse l’uso delle gambe, Beje rispose con una canzone: “Just Don’t Give It Up”. Questo brano, che oggi risuona come un inno alla resilienza, racchiudeva il suo messaggio di speranza per chiunque stesse attraversando momenti difficili. «L’ho scritta per chi soffre, per dire che la sofferenza è un’emozione da vivere e affrontare. Solo così si può scoprire la forza che abbiamo dentro», aveva raccontato in un’intervista.
Beje era molto più di una combattente: era un’anima generosa, capace di donare gioia e conforto a chiunque la incontrasse. I medici e gli infermieri che l’hanno assistita ricordano una ragazza speciale, piena d’amore per la vita, che nonostante le difficoltà cercava di assaporarne ogni attimo. Il suo sorriso era contagioso, i suoi occhi luminosi parlavano di una forza interiore che lasciava senza parole.
«Il mio grazie va a tutti coloro che ci sono stati vicini in questi anni, curando Benedetta non solo nel corpo ma anche nell’anima», ha detto la mamma Milena, profondamente commossa. Centinaia di messaggi di affetto e cordoglio sono giunti alla famiglia da amici, parenti, e membri della comunità, sottolineando quanto Beje avesse toccato il cuore di chiunque l’avesse conosciuta.
Oggi, alle 15.30, nella chiesa di Macine, si terranno i funerali di Benedetta. Sarà un momento per ricordare la sua vita straordinaria, il coraggio con cui ha affrontato ogni ostacolo e il messaggio di speranza che ha lasciato a tutti noi. Benedetta lascia la mamma Milena, il papà Damiano, la sorella Beatrice e una comunità che non dimenticherà mai la sua luce.