
Una tragedia sconvolgente si è consumata nelle prime ore di lunedì 13 gennaio in via Piccarello, alla periferia di Latina. Patricia Masithela, 29 anni, è stata aggredita e uccisa da un branco di cani nel giardino di un’abitazione. La donna, madre di un bambino, è deceduta poche ore dopo in ospedale a causa delle gravi ferite riportate.
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L’aggressione e il drammatico epilogo
L’allarme è scattato intorno alle 3:30, quando alcuni vicini hanno sentito le urla disperate della vittima. La donna si trovava nel giardino di un amico, assente al momento dei fatti, quando è stata assalita dagli animali. Sul posto sono intervenuti i poliziotti della questura di Latina. Al loro arrivo, Patricia era riversa a terra, circondata dai cani ancora aggressivi. Per garantire la sicurezza dei soccorritori, un agente ha sparato con la pistola d’ordinanza, abbattendo uno degli animali e ferendone un altro. Gli altri cani, sprovvisti di microchip, si sono dileguati. La donna, in condizioni critiche, è stata trasportata all’ospedale Santa Maria Goretti, dove è deceduta poco dopo.

Le indagini e i punti da chiarire
Le autorità stanno indagando per ricostruire la dinamica dell’accaduto e individuare eventuali responsabilità. Secondo quanto emerso, gli stessi cani avevano aggredito il proprietario e la sua compagna pochi giorni prima, senza conseguenze tragiche. Restano interrogativi sul perché gli animali non fossero stati messi in sicurezza e sul motivo per cui Patricia si trovasse nel giardino a quell’ora della notte. L’abitazione, attualmente disabitata e in condizioni di degrado, è stata posta sotto sequestro. Gli investigatori ipotizzano che i cani fossero denutriti, un elemento che potrebbe aver alimentato la loro aggressività.
Un episodio che riapre il dibattito sulla sicurezza
Il dramma avvenuto a Latina richiama alla memoria la morte di un bambino di 15 mesi, avvenuta ad aprile scorso a Eboli, in provincia di Salerno, a seguito di un attacco da parte di due pitbull. Episodi di questo tipo rilanciano il dibattito sulla responsabilità dei proprietari e sulla necessità di regolamentare la gestione di cani potenzialmente pericolosi. Il corpo della vittima è ora a disposizione dell’autorità giudiziaria per l’esame autoptico, mentre il proprietario degli animali rischia un’accusa di omicidio colposo.