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Veneto, Luca Zaia non ci sta: “Non accetto lezioni da chi è da 30 anni in Parlamento”

Pubblicato: 14/01/2025 14:40

Il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, ha ribadito con forza la sua priorità: il Veneto e i veneti. In un punto stampa a Palazzo Balbi a Venezia, il governatore ha parlato della sua visione per la Regione e dei possibili sviluppi politici in vista delle prossime elezioni, rispondendo anche a chi solleva dubbi sul suo ruolo e sulle alleanze future.

“La mia priorità è il Veneto”

Zaia ha chiarito che la sua principale preoccupazione è sempre stata quella di servire al meglio i cittadini veneti. “La mia priorità è il Veneto e i veneti“, ha dichiarato, riprendendo il famoso slogan “Veneto first” che ha coniato in passato. Sebbene faccia parte della Lega, il governatore ha sottolineato che il suo impegno è rivolto soprattutto alla Regione. Ha confermato la sua lealtà al partito, ma ha lanciato frecciate a dirette a Roma.

“Faccio parte di un movimento che è la Lega, a cui devo tutto, dopodiché viene il centrodestra. Sono a disposizione della Lega, in qualsiasi progetto sarò dalla parte del mio partito”, ha affermato Zaia, facendo capire che non intende sottrarsi al proprio ruolo, ma che la Regione Veneto rimarrà al centro della sua azione politica.

Futuro politico e autonomia decisionale

Zaia ha risposto anche alle speculazioni riguardo a una possibile “lista Zaia” per una corsa solitaria della Lega in Veneto. Il governatore ha rimarcato che i tempi per prendere decisioni del genere sono ancora lontani e che è troppo presto per immaginare scenari futuri. “Dieci mesi sono un’era glaciale, perché può accadere di tutto”, ha spiegato, enfatizzando la sua posizione pragmatica.

Zaia ha inoltre voluto chiarire che non è in “stanza dei bottoni” per fare manovre politiche, aggiungendo che sarebbe “stucchevole” pensare che il governatore sprechi il suo tempo con queste questioni. Ha anche detto di non aver accettato la candidatura alle Europee per rispetto verso gli impegni presi con i veneti, una decisione che ha preso con rigore e senza rincorrere vantaggi facili.

Limiti al terzo mandato e critiche alla politica nazionale

Sul tema dei limiti al mandato dei governatori, Zaia ha sollevato alcune critiche alla legge che impone il vincolo dei due mandati per i presidenti di Regione. “È un’anomalia tutta nostra“, ha dichiarato, contestando la disparità di trattamento con altre cariche pubbliche, come il presidente del Consiglio. Zaia ha inoltre ribadito il suo disappunto riguardo a un sistema che blocca i mandati degli amministratori eletti dal popolo, definendo inaccettabile che la lezione arrivi da chi sta in Parlamento da decenni.

Futuri candidati e alleanze politiche

In merito alla possibile competizione tra i partiti per il futuro candidato alla presidenza del Veneto, Zaia ha dichiarato che è “comprensibile” che i vari partiti chiedano di avere un ruolo importante nelle prossime elezioni regionali. M la dichiarazione più importante, che suona come una “minaccia”, è arrivata proprio su questo punto. “Se non mi hanno visto come un buon governatore, ce lo dicano, ma allora le strade si separeranno“.

Zaia ha concluso il suo intervento spiegando che non è accettabile che venga imposto un candidato dall’alto, senza tener conto delle dinamiche locali. “È impensabile che arrivi qualcuno inamidato, calato dall’alto e dica ‘sono io il candidato’“, ha detto, sottolineando che questo tipo di approccio potrebbe creare tensioni.

Insomma, volendo sintetizzare il messaggio, Zaia – nonostante la diplomazia di rito – è pronto a correre da solo, possibilmente con l’appoggio del suo partito, ed se costretto è disposto a rompere l’alleanza con il centrodestra. La battaglia politica per il Veneto è appena iniziata.

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