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Strage di Bologna: la Cassazione decide sul futuro di Gilberto Cavallini

Pubblicato: 15/01/2025 20:13

I giudici della prima sezione penale della Corte di Cassazione si sono riuniti in camera di consiglio ed hanno deciso di confermare l’ergastolo inflitto a Gilberto Cavallini, ex membro dei Nuclei Armati Rivoluzionari (Nar), in relazione alla strage del 2 agosto 1980 alla stazione di Bologna. L’attentato, uno dei più sanguinosi della storia italiana, provocò la morte di 85 persone e il ferimento di oltre 200.

Il procuratore generale Antonio Balsamo ha chiesto ai giudici di rigettare il ricorso presentato dai legali di Cavallini e di confermare la condanna all’ergastolo, già stabilita nei precedenti gradi di giudizio. Durante la sua requisitoria, il procuratore generale ha sottolineato la solidità delle prove a carico dell’imputato, affermando: «C’è certezza assoluta sulla responsabilità di Cavallini». Ha inoltre evidenziato l’importanza del processo come strumento per attuare il “diritto alla verità”, un principio riconosciuto a livello internazionale dalle Nazioni Unite, dalla Corte europea dei diritti dell’uomo e dalla Corte Costituzionale italiana.

Gilberto Cavallini, già condannato in passato per altri reati legati al terrorismo, è stato ritenuto colpevole di avere fornito supporto logistico e operativo per la realizzazione dell’attentato. La sua difesa ha presentato ricorso sostenendo l’insufficienza delle prove e contestando alcune interpretazioni emerse durante i processi precedenti.

Il processo assume un valore simbolico anche per il riferimento al “diritto alla verità”, un concetto che mira a garantire alle vittime e ai cittadini una piena conoscenza dei fatti e delle responsabilità legate a eventi traumatici della storia recente. Questa sentenza potrebbe contribuire ulteriormente a fare luce su una vicenda che, nonostante decenni di indagini e processi, continua a suscitare domande e a mantenere vivo il dolore delle famiglie delle vittime.

Con la decisione della Cassazione, si chiuderà un ulteriore capitolo nella lunga ricerca di giustizia per una delle pagine più buie della storia italiana. Il Paese attende con ansia l’esito di questa importante udienza.

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