
Un passo verso la riforma costituzionale
Con 174 voti favorevoli, 92 contrari e 5 astenuti, la Camera ha approvato in prima lettura la riforma costituzionale che prevede la separazione delle carriere dei magistrati. La proposta, sostenuta dalla maggioranza, Azione e Più Europa, ha incontrato l’opposizione di Pd, M5S e Alleanza Verdi e Sinistra, mentre Italia Viva si è astenuta. Ora il testo passa all’esame del Senato, ma serviranno altre tre letture parlamentari per l’approvazione definitiva.
Nordio: “Giornata storica”
Per il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, si tratta di una svolta storica. “Spingo per questa riforma da trent’anni. Nei paesi di common law, dove la democrazia è nata, le carriere sono separate. Non è un vulnus, ma un passo verso una giustizia più equa”, ha dichiarato, sottolineando anche il ruolo del sorteggio al Consiglio Superiore della Magistratura e l’istituzione dell’Alta Corte come elementi fondamentali del progetto.
Le posizioni della maggioranza
Andrea Delmastro delle Vedove, deputato di Fratelli d’Italia, ha definito il voto “uno snodo epocale” e il primo passo verso una giustizia più liberale che garantisca il giusto processo. Anche Francesco Paolo Sisto, viceministro alla Giustizia, ha evidenziato come questa riforma rappresenti una vittoria per il centrodestra e per i cittadini, mentre Licia Ronzulli (Forza Italia) ha ribadito l’importanza di procedere spediti per garantire maggiore imparzialità nella magistratura.

L’opposizione critica: “Indebolisce la magistratura”
Le opposizioni hanno espresso un netto dissenso. Federico Cafiero De Raho (M5S) ha parlato di una riforma che mina l’equilibrio tra politica e magistratura, abbassando le garanzie democratiche per i cittadini. Debora Serracchiani (Pd) ha criticato il metodo di approvazione, definendolo “blindato”, e ha accusato il governo di ideologismo e disinteresse per le vere priorità, come il sovraffollamento carcerario o la carenza di organici nella giustizia.
Le perplessità di Azione
Pur avendo votato a favore, Antonio D’Alessio (Azione) ha espresso amarezza per la mancanza di un dibattito parlamentare sereno e costruttivo. Ha inoltre sollevato dubbi su alcuni aspetti della riforma, come il sorteggio al Csm e l’inclusione di giudici e pubblici ministeri nell’Alta Corte.
Prospettive future
Il cammino della riforma è ancora lungo e complesso. La spaccatura tra le forze politiche evidenzia quanto il tema resti divisivo, non solo per il suo impatto sul sistema giudiziario, ma anche per le implicazioni sul rapporto tra politica e magistratura.