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Bari, l’ultimo saluto al “piccolo Angelo”: il funerale del neonato morto nella culla termica

Pubblicato: 18/01/2025 14:59

Un peluche, fiori lasciati dai passanti e la corona del Comune di Bari: così la città ha salutato per l’ultima volta il “piccolo Angelo”, il neonato trovato morto il 2 gennaio nella culla termica della parrocchia di San Giovanni Battista, nel quartiere Poggiofranco.

I funerali si sono svolti questa mattina nel cimitero di via Crispi, in un’atmosfera di raccoglimento e dolore, senza la presenza di cittadini o cronisti. La cerimonia è stata celebrata dall’arcivescovo Giuseppe Satriano alla presenza del sindaco Vito Leccese e dei rappresentanti dell’amministrazione comunale, che si sono occupati delle spese per la sepoltura.

“È tempo di dolore, di silenzio e di preghiera” ha detto l’arcivescovo durante l’omelia, ispirandosi al Vangelo di Luca. “Piccolo fratello, piccolo figlio d’uomo senza nome, angelo che hai toccato nel profondo le nostre vite, preghiamo per te, portando il dolore di una città e di una comunità ecclesiale”. Un pensiero è stato rivolto anche alla madre del neonato, il cui destino è ancora avvolto nel mistero: “Possa questa preghiera essere balsamo di consolazione per la tua mamma, che per nove mesi ti ha atteso tra tante fatiche e paure”.

Secondo i risultati dell’autopsia, il piccolo aveva circa un mese di vita ed è morto per ipotermia entro 24 ore dal suo ritrovamento, dopo una lunga agonia. Era malnutrito, disidratato e in condizioni igieniche precarie. “Avremmo voluto consolare il tuo pianto, ma non c’eravamo. Avremmo voluto alleviare le fatiche del cuore di tua madre, aiutandoti a vivere, ma non siamo stati capaci di impedire la tua morte. Perdonaci”, ha aggiunto Satriano.

Il sindaco di Bari, Vito Leccese, ha sottolineato il profondo impatto che questa tragedia ha avuto sulla comunità: “Ciò che è accaduto rappresenta una ferita profonda per la nostra città. Oggi Bari si stringe idealmente intorno a questo bambino, nella speranza che simili drammi non accadano mai più”. Ha poi rivolto un appello a una maggiore attenzione per le vite più fragili, affinché eventi del genere possano trasformarsi in occasioni di riflessione e cambiamento.

A conclusione della cerimonia, il sindaco ha annunciato che il piccolo sarà ricordato con il nome di “Angelo”, ispirandosi alle parole con cui l’arcivescovo ha chiuso la sua omelia: “Riposa in pace, piccolo fratello, Angelo che hai toccato nel profondo le nostre vite”.

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