
Un pugno in faccia dopo l’altro, in attesa del k.o. definitivo. L’industria dell’auto elettrica sta vivendo uno dei suoi momenti peggiori. La legge del mercato è spietata e laddove la domanda non è così alta come in molti speravano, malgrado le imposizioni politiche per spingere la svolta, l’industria va morendo. E allora ecco che a fare notizia è il fallimento della startup di veicoli elettrici Canoo, che ha sette anni, e “cesserà immediatamente le operazioni”. L’azienda sta liquidando i suoi beni in un procedimento del capitolo 7 presso il tribunale fallimentare del Delaware, negli Stati Uniti. Canoo ha dunque presentato istanza di fallimento. Ed è solo l’ultima di una lunga serie. Electric Last Mile Solutions è stata la prima nel giugno 2022. Da allora, Fisker, Lordstown Motors, Proterra, Lion Electric e Arrival hanno presentato istanza di fallimento a diversi livelli nei rispettivi Paesi. Di più: tutto questo avviene poco prima che Trump avvisi gli americani della fine degli obblighi di conversione all’elettrico. “Negli Stati Uniti ognuno può comprare l’auto che vuole”, ha detto.
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Canoo ha dichiarato di aver avuto “colloqui con fonti di capitale straniere” che si sono rivelati infruttuosi, e ha inoltre sottolineato l’incapacità di ottenere finanziamenti dall’Ufficio del programma di prestiti del Dipartimento dell’Energia degli Stati Uniti. Nella sua dichiarazione di fallimento (e in quella delle sue filiali), la Canoo ha dichiarato di essere in debito con centinaia di creditori e di avere un passivo totale di oltre 164 milioni di dollari. Ha dichiarato di avere circa 126 milioni di dollari di attività. Tutto questo ha portato al licenziamento di tutti i lavoratori della società e al blocco della sua fabbrica in Oklahoma.