
Una classifica un po’ particolare che però desta grande curiosità e anche qualche polemica, come ovvio. Si tratta delle spiagge più brutte d’Europa. Insomma, un’impresa abbastanza ardua. Eppure il Telegraph ha deciso di provarci: il quotidiano britannico ha infatti chiesto ai suoi giornalisti esperti di viaggi di stilare due liste, quella delle spiagge più belle e quella delle più brutte. Ed è proprio sulla secondo che qui ci soffermiamo. Quali sono? Attenzione, facciamo subito due spoiler: c’è anche l’Italia. Secondo spoiler: nessuna spiaggia della Gran Bretagna…, guarda caso.
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Vediamo il podio delle spiagge più brutte d’Europa partendo dal gradino più basso. Al terzo posto si trova Ploče, Croazia che viene indicata come “decadente con un terminal petrolchimico e silos di grano, situato alla foce del fiume Narenta”. Unica cosa apparentemente buona, “c’è anche un utile traghetto Jadrolinija per Trpanj, sulla penisola di Pelješac. Ma non è un posto in cui fermarsi a lungo”. La classifica delle spiagge più brutte d’Europa continua con Kemer in Turchia, La Línea de la Concepción in Spagna, Laganas a Zante e Albufeira in Portogallo. Al secondo posto ecco che si piazza invece la nostra “Ostia“. Qui il giornalista spiega di aver vissuto a Roma “da giovane”: “Anche con poca esperienza in fatto di spiagge, era chiaro che, sebbene la sabbia fosse accettabile, l’acqua era decisamente da evitare. Come sfondo, file di palazzi moderni senza quasi traccia di verde. Forse l’acqua è migliorata negli anni, ma non ho mai avuto il coraggio di tornarci“.

Al primo posto della classifica delle spiagge più brutte d’Europa c’è invece un’inattesa Monaco, che viene considerata “affollata”: “I residenti vivono in grattacieli, ognuno in competizione per una vista migliore sul mare”, si legge sul Telegraph. E poi: “Il paesaggio è straordinario – montagne dietro, Mediterraneo davanti – e Monaco ha momenti magnifici in arte, sport, giardinaggio e ingegneria civile”. Quindi perché è brutta? Perché “è un luogo che funziona sulla ricchezza, e le persone comuni hanno al massimo ruoli da comparsa in questo mondo di fantasia”.