
È iniziato in Cassazione il processo per calunnia contro Amanda Knox, accusata di aver incolpato ingiustamente Patrick Lumumba, ex proprietario di un pub a Perugia, durante le indagini sull’omicidio di Meredith Kercher. La Knox aveva indicato Lumumba come responsabile del delitto, pur sapendo della sua innocenza. L’uomo fu arrestato e rimase in carcere per due settimane.
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Lumumba: “Mi aspetto che la condanna sia confermata”
Oggi Patrick Lumumba vive in Polonia, ma ha scelto di essere presente in aula a Roma. “Credo nella giustizia italiana”, ha dichiarato. “Amanda mi ha calunniato e, anche se non mi ha mai chiesto scusa, mi aspetto che questa condanna sia confermata”. Lumumba ha aggiunto di sentirsi supportato dalla famiglia e dagli amici, ma di non aver mai ricevuto alcun risarcimento per i danni subiti. L’avvocato Carlo Pacelli, che rappresenta Lumumba come parte civile, ha sottolineato: “Dopo Meredith, Lumumba è la seconda vittima di questa vicenda giudiziaria. Chiediamo giustizia per i danni devastanti, morali ed economici, che ha subito”.

Amanda Knox: assente in aula
Amanda Knox, già condannata a tre anni per calunnia in Corte d’assise d’Appello a Firenze, ha deciso di non presentarsi in aula. La 37enne americana vive negli Stati Uniti, dove lavora come scrittrice e produttrice di contenuti per il web. Al momento sta lavorando a una serie TV ispirata all’omicidio di Perugia. Gli avvocati della Knox, Carlo Dalla Vedova e Luca Luparia Donati, si sono mostrati fiduciosi: “Amanda è rispettosa della giustizia italiana e attende serena la decisione della Cassazione”.
Un caso che ha segnato la cronaca giudiziaria italiana
Il lungo iter processuale per l’omicidio di Meredith Kercher si è concluso nel 2015 con l’assoluzione definitiva di Amanda Knox e Raffaele Sollecito per non aver commesso il fatto. Tuttavia, il capitolo della calunnia contro Patrick Lumumba rimane aperto. Questo nuovo processo potrebbe rappresentare l’ultimo atto di una vicenda che ha lasciato segni indelebili su tutti i protagonisti coinvolti.