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“Timmermans-Gate”: bufera a Bruxelles sui fondi Ue alle lobby green

Pubblicato: 23/01/2025 11:15

La Commissione europea è finita al centro di un nuovo scandalo dopo le rivelazioni del quotidiano olandese De Telegraaf. Secondo l’inchiesta, i fondi del programma Life sarebbero stati utilizzati per finanziare una rete di Ong ecologiste incaricate di fare pressioni per promuovere il Green Deal, una delle politiche chiave dell’ex commissario Frans Timmermans.

Tra i dettagli emersi, spicca un contratto da 700mila euro destinato a orientare il dibattito sull’agricoltura. Inoltre, De Telegraaf sostiene che le ONG finanziate da Bruxelles avessero obiettivi precisi di lobbying, mirati a influenzare eurodeputati e Stati membri per accelerare l’attuazione delle politiche green. Lo scandalo scoppia proprio mentre a Strasburgo si discute in aula sull’uso dei fondi comunitari per la promozione delle politiche ambientali.

La risposta della Commissione europea

L’imbarazzo della Commissione europea è emerso attraverso le dichiarazioni di Piotr Serafin, commissario al Bilancio, che in Plenaria ha spiegato come i fondi del programma Life siano destinati a sostenere organizzazioni no profit per implementare le politiche Ue, in linea con le decisioni del Parlamento e del Consiglio europeo. Serafin ha però ammesso che è stato “inopportuno” sottoscrivere accordi che obbligavano le Ong a fare lobbying presso i membri del Parlamento europeo.

Le reazioni: accuse e difese

Le rivelazioni hanno scatenato una bufera politica. Gli oppositori del Green Deal parlano di “Timmermans-Gate”. Carlo Fidanza, vicepresidente del gruppo Ecr, ha definito l’accaduto una “grave interferenza nelle dinamiche democratiche del Parlamento europeo” e ha accusato la Commissione di un uso improprio dei fondi, a scapito degli agricoltori europei. Anche la Lega ha alzato la voce, definendo “inaccettabile” l’utilizzo di soldi pubblici per finanziare segretamente attività di lobbying.

Coldiretti, da parte sua, ha chiesto trasparenza e denunciato anni di criminalizzazione nei confronti dei produttori agricoli europei, accusati ingiustamente di essere il “male assoluto” in ambito ambientale.

A difendere Timmermans è intervenuto il socialista olandese Mohammed Chahim, che ha sottolineato come in una società democratica sia giusto ascoltare tutte le voci, incluse quelle delle Ong: “È la democrazia, basta ipocrisie”, ha dichiarato, ricordando che le grandi multinazionali del settore dispongono di immense risorse per influenzare le politiche a proprio favore.

Il dibattito sul futuro delle politiche green

Lo scandalo rilancia il dibattito sull’equilibrio tra promozione delle politiche ambientali e trasparenza nell’utilizzo dei fondi pubblici. Il Green Deal, già al centro di polemiche per i danni che sta causando all’economia continentale, rischia di subire un ulteriore colpo nella sua percezione pubblica.

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Ultimo Aggiornamento: 23/01/2025 11:16

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