
Dal 2025 viaggiare all’estero sarà un po’ più complicato. Sono diverse, infatti, le novità per chi viaggerà in Europa. Si va dall’introduzione del sistema europeo di informazione e autorizzazione ai viaggi (ETIAS) al controllo degli ingressi tramite impronte digitali, passando per gli aumenti della tasse di soggiorno in diverse nazioni. Vediamo quindi nel dettaglio cosa cambierà e come non arrivare impreparati alla partenza. La prima novità, si diceva, è l’introduzione del Sistema europeo di informazione e autorizzazione ai viaggi. A partire da maggio 2025, i cittadini di 59 paesi, dovranno richiedere questa sorta di permesso digitale per entrare in uno dei paesi presenti nell’area Schengen, Italia compresa. Per poter godere della libertà di spostamento in assenza di confini sarà dunque necessario essere in possesso dell’ETIAS, una sorta di visto digitale che si ottiene attraverso una semplice procedura online sul sito ufficiale dell’ETIAS e con il pagamento di una tassa di 7€. Il permesso vale per 3 anni o fino alla scadenza del passaporto.
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Se si ha in programma una partenza, si consiglia di fare questa procedura almeno 30 giorni prima di partire. Questo permesso di ingresso è già in vigore nel Regno Unito dall’8 gennaio 2025. Chi vuole andare lì dovrà possedere l’ETA, che si scarica dall’app mobile, seguendo semplici passaggi: scansione del passaporto, selfie per la verifica dell’identità risposta ad alcune domande. Qua la tassa è però di 10 Sterline. L’ETA vale 2 anni, ma la visita per scopi turistici può durare massimo 6 mesi. Si diceva prima di un’altra importante novità: quella delle impronte digitali che verranno apposte sul passaporto. Alle frontiere, infatti, si passerà ai controlli digitali tramite l’uso di dati biometrici, come appunto le impronte. Come spiega Money.it, il nuovo sistema richiederà il rilevamento delle impronte digitali ogni tre anni ai viaggiatori che entrano o escono dallo spazio Schengen.

Chi incontrerà qualche problema in più è chi sarà diretto in Spagna, Portogallo e Grecia. Per quanto riguarda la Spagna, le strutture ricettive sono obbligate a fornire più informazioni personali sui propri ospiti, quindi i clienti sono tenuti a fornire più di 40 informazioni personali al momento della prenotazione di un hotel e ben 60 al momento del noleggio di un’auto. Spiega ancora Money.it: “Informazioni che comprendono dati bancari, indirizzi di casa”. Per quanto riguarda Portogallo Grecia e Spagna stessa, l’altra spiacevole novità, è l’aumento della tassa di soggiorno.