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Covid, la Cia cambia idea: “All’origine una fuga da laboratorio di Wuhan”

Pubblicato: 25/01/2025 22:38

La Cia ha dichiarato di favorire la teoria secondo cui il Covid-19 sarebbe sfuggito accidentalmente da un laboratorio cinese, in particolare a Wuhan. La posizione, pubblicata nelle ultime ore, non rappresenta una conclusione definitiva basata su nuove scoperte, ma deriva dalla revisione di informazioni già note, completata proprio mentre Donald Trump è tornato alla Casa Bianca.

Il presidente Trump, anche durante il suo precedente mandato, aveva accusato la Cina di aver originato la pandemia, insinuando persino che potesse trattarsi di un atto deliberato contro gli Stati Uniti. Tuttavia, fino ad ora, l’intelligence americana si era orientata sulla teoria di uno sviluppo naturale del virus, associandolo ai mercati di Wuhan o ad altri contesti aperti.

Implicazioni politiche

Sebbene sul piano politico la differenza sembri minima – considerando che in entrambi i casi Pechino sarebbe ritenuta responsabile per la gestione carente dei suoi mercati o laboratori – un’accusa di deliberata produzione e diffusione del virus cambierebbe radicalmente le implicazioni. Questa accusa non solo attribuirebbe una responsabilità morale alla Repubblica Popolare Cinese, ma aprirebbe anche alla possibilità di richieste di risarcimento per i danni globali causati dalla pandemia.

La questione si intreccia con le critiche mosse a Washington per i finanziamenti, sotto l’amministrazione Obama, al laboratorio di Wuhan. Una polemica che l’amministrazione Trump potrebbe sfruttare per consolidare la propria narrativa contro Pechino.

La revisione dell’intelligence

Secondo quanto riportato dal New York Times, durante le ultime settimane dell’amministrazione Biden, il consigliere per la sicurezza nazionale Jake Sullivan aveva ordinato una revisione delle informazioni segrete sul virus. Bill Burns, allora direttore della Cia, aveva richiesto ai suoi analisti di prendere una posizione, senza però indicare una preferenza specifica.

Con l’arrivo di Trump, il nuovo direttore della Cia, John Ratcliffe, ha accelerato la pubblicazione del risultato, dichiarando che l’agenzia non poteva più rimanere “a bordo campo” in questa disputa. La conclusione, pur ritenendo più probabile la teoria della fuga dal laboratorio, è stata presentata con “low confidence”, ovvero scarsa fiducia nell’aver individuato la verità definitiva. Questo perché le analisi si sono basate su dati esistenti, come i protocolli di sicurezza adottati all’epoca a Wuhan, senza nuove evidenze.

Le tensioni con la Cina

Critici e osservatori vedono la presa di posizione della Cia come un tentativo di allinearsi con l’agenda politica di Trump, che ha spesso definito il Covid-19 come il “China virus”. Una conferma definitiva della teoria del laboratorio potrebbe infliggere un grave colpo alla credibilità di Pechino, proprio mentre Trump si prepara a rilanciare il confronto con il presidente cinese Xi Jinping.

Il nuovo scontro tra le due superpotenze non si limita alla pandemia: la lotta per la supremazia economica e geopolitica globale si intensifica, con possibili ripercussioni sui dazi e sulle politiche commerciali.

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Ultimo Aggiornamento: 25/01/2025 22:41

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