
Mentre il ciclone Trump, già dai primi giorni di mandato, sta sconvolgendo il mondo, l’America si scopre sempre più divisa e frammentata. La California vive una fase politica complessa, segnata da una proposta che sta facendo discutere a livello nazionale e internazionale: l’indipendenza dal resto degli Stati Uniti.
In risposta alle politiche della nuova amministrazione di Donald Trump, che sono state accolte con fastidio da uno degli Stati più progressisti del Paese, è partita una campagna per raccogliere firme per un referendum sull’indipendenza, da tenersi nel 2028.
Il referendum pe “staccarsi” dal resto dell’America
La segretaria di Stato, Shirley Weber, ha dato il via alla raccolta di firme, un’iniziativa sostenuta dal movimento Calexit, che vede nella vittoria di Trump nelle presidenziali del novembre scorso un “attacco contro tutto ciò in cui crede la California“. Per rendere possibile il referendum, i promotori dovranno raccogliere oltre 540.000 firme, ossia il 5% dei voti con cui è stato eletto nel 2022 il governatore democratico Gavin Newsom.
Le firme dovranno essere presentate entro il prossimo luglio, per consentire l’inclusione del quesito sul voto delle elezioni di mid-term del 2028, che interesseranno tutta la Camera dei rappresentanti e un terzo del Senato degli Stati Uniti.
Il malcontento dello Stato progressista
Il quesito proposto per il referendum recita: “La California dovrebbe lasciare gli Stati Uniti e diventare un Paese indipendente?” Una domanda che potrebbe sembrare provocatoria, ma che non fa che rispecchiare il crescente malcontento che serpeggia all’interno del Golden State.
La California è infatti lo Stato più popoloso e ricco degli Stati Uniti e, secondo il Fondo Monetario Internazionale, se fosse indipendente, sarebbe la quinta economia mondiale, subito dietro al Giappone, e membro del G7.

Anche se le firme venissero raccolte con successo e il referendum dovesse sancire l’indipendenza, la Costituzione degli Stati Uniti non consente la secessione di uno Stato. La Corte Suprema americana, infatti, nel 1869 stabilì che l’uscita dall’Unione era impossibile, tranne che nel caso di una rivoluzione o con il consenso di tutti gli altri Stati. Questo rende improbabile che un movimento come Calexit possa realizzarsi nella pratica.
Nonostante ciò, i promotori del referendum vedono in questa iniziativa un modo per esprimere il dissenso della California dalla politica di Trump, con l’obiettivo di inviare un messaggio chiaro a livello nazionale. L’indipendenza appare un obiettivo difficile da raggiungere, ma la campagna per la raccolta delle firme è un segnale importante della crescente frattura politica che separa la California dall’attuale amministrazione americana.