
L’ex sindaco di Roma, Gianni Alemanno, torna in carcere dopo la revoca dell’affidamento in prova ai servizi sociali. Il Tribunale di Sorveglianza ha rigettato la richiesta della Procura generale di riconoscere almeno i quattro mesi già scontati dall’ex primo cittadino presso la comunità So.Spe di Suor Paola. Gli avvocati difensori, Cesare Placanica ed Edoardo Albertario, hanno annunciato il ricorso in Cassazione, sottolineando la rigidità della decisione: “Le sentenze si rispettano ma si possono commentare: dispiace che il tribunale non abbia riconosciuto neanche i quattro mesi di detrazione che aveva chiesto la stessa Procura generale perché non c’erano state infrazioni”.
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Le violazioni che hanno portato alla revoca
Alemanno era stato arrestato il 31 dicembre 2024 per aver violato le condizioni dell’affidamento ai servizi sociali. Tra le principali infrazioni contestate figurano la frequentazione di persone con precedenti penali, tra cui l’ex avvocato Paolo Colosimo, e la partecipazione a incontri politici non autorizzati. Inoltre, sarebbero state presentate documentazioni false per giustificare alcune attività non consentite. Tali violazioni sono emerse nel contesto di un’indagine per riciclaggio in cui Alemanno risulta coinvolto.
La decisione del Tribunale
Inizialmente, l’ex sindaco era stato condannato per traffico di influenze illecite con la possibilità di scontare la pena in regime di affidamento ai servizi sociali. Tuttavia, la reiterazione delle trasgressioni ha portato il Tribunale di Sorveglianza a revocare il beneficio, disponendo il trasferimento in carcere come unica misura applicabile.
Durante l’ultima udienza, Alemanno ha riconosciuto gli errori commessi, spiegandoli come conseguenza della sua passione per la politica. Tuttavia, il Tribunale ha ritenuto le violazioni incompatibili con la prosecuzione dell’affidamento in prova, confermando così la revoca definitiva del provvedimento.
Il futuro giudiziario di Alemanno
Con l’annuncio del ricorso in Cassazione, la difesa spera di ribaltare la decisione e ottenere una riduzione della pena, quantomeno riconoscendo il periodo già scontato nei servizi sociali. Nel frattempo, Alemanno resta in carcere in attesa di nuovi sviluppi giudiziari, mentre la sua vicenda continua a sollevare dibattiti sul rapporto tra politica e giustizia in Italia.