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Arriva la nuova telecamera che fa multe grazie all’AI: come funziona

Pubblicato: 31/01/2025 09:41

A volte, le piccole realtà provinciali italiane riescono a anticipare le grandi città grazie a decisioni audaci, che un tempo passavano inosservate ma oggi si diffondono rapidamente grazie ai social media. È il caso di Agliana, un comune di circa 18 mila abitanti situato tra Pistoia e Prato, dove l’Amministrazione locale ha scelto di installare una telecamera innovativa. Questo dispositivo, che sfrutta l’intelligenza artificiale, è progettato per rilevare chi utilizza il cellulare mentre guida o chi non indossa la cintura di sicurezza. La telecamera, denominata ‘Mobile Phone & Seat Belt Detection’, è capace di individuare prontamente i trasgressori.
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Alta Definizione

Il sistema funziona sia di giorno che di notte e, posizionato in un punto elevato, riesce a catturare immagini e video dei veicoli in movimento. A prima vista, potrebbe sembrare un normale strumento di sorveglianza del traffico, ma in realtà offre funzionalità avanzate: dotata di una lente ad alta risoluzione, registra immagini e brevi video. Grazie all’intelligenza artificiale, il materiale raccolto viene analizzato per identificare comportamenti scorretti, come l’uso del cellulare con una mano mentre si guida. Tuttavia se lo stesso è utilizzato in modalità bluetooth, la telecamera non segnala nulla. Il costo

In caso di infrazione, le prove vengono raccolte e trasmesse automaticamente alle Autorità, che verificano i casi e inviano le multe ai trasgressori. «Non è uno strumento per fare cassa, ma un investimento per la sicurezza» ha spiegato Fabrizio Baroncelli, vice sindaco e assessore alla polizia municipale e sicurezza di Agliana, intervistato dalle televisioni locali. Il costo del dispositivo è di circa 25mila euro ma pare che il Comune sia riuscito ad averlo a metà prezzo, restituendo l’Autovelox che non trovava un utilizzo ottimale sul territorio comunale. E’ anche vero che le ultime statistiche ISTAT attribuiscono un 15% di incidenti stradali dovuti all’uso improprio dello smartphone. Ma il problema è un altro, in verità: la privacy. L’esperimento milanese

La questione si è posta per esempio a Milano, quando il Comune ha avviato una sperimentazione in viale Monza utilizzando una telecamera con intelligenza artificiale in grado di monitorare i flussi di traffico: non solo automobili e furgoni ma anche biciclette, monopattini e pedoni, quasi sempre ai margini delle statistiche eppure fondamentali per dare forma a una città sostenibile. Il test è stato condotto dall’Amat, l’Agenzia mobilità ambiente e territorio del Comune, in collaborazione con il Rina, che ha fornito al sistema una certificazione di AI affidabile (il ‘Trustable AI’) in modo da gestire le questioni relative alla privacy, alla sicurezza e all’etica. In più Amat ha assicurato di avere sviluppato un disciplinare interno e creato un Comitato Etico per l’Intelligenza Artificiale che monitora e gestisce la privacy, la sicurezza e l’appropriato rispetto delle normative nell’interpretazione e nell’uso delle tecnologie di IA. Ma per ora, siamo fermi al test di un sistema, che anche se positivo, deve trovare un inquadramento giuridico.

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