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Gaza, Hamas annuncia rilascio di 3 ostaggi: ecco i nomi. C’è anche Yarden Bibas

Pubblicato: 31/01/2025 13:43

Sabato 1 febbraio segnerà una nuova fase nel rilascio degli ostaggi israeliani da parte di Hamas, con la consegna di tre prigionieri: Yarden Bibas, Ofer Calderon e Keith Siegel. La notizia, confermata dal governo israeliano, arriva dopo il caotico rilascio di otto ostaggi avvenuto il 30 gennaio, che ha attirato l’attenzione mediatica, in particolare per l’episodio della soldatessa israeliana Agam Berger, fatta sfilare tra le rovine di Jabalia in mezzo a una calca impressionante di folla e poi consegnata alla Croce Rossa.

Israele, come parte degli accordi, rilascerà 90 prigionieri palestinesi. Tra coloro che saranno liberati ci sono nove uomini con condanne all’ergastolo. Nonostante l’accordo, il governo israeliano ha espresso preoccupazione per la possibilità che i prossimi ostaggi liberati possano subire trattamenti simili a quelli riservati ad Agam Berger.

Chi sono gli ostaggi che saranno rilasciati

  1. Yarden Bibas, 34 anni, fu rapito durante l’assalto di Hamas al kibbutz Nir Oz il 7 ottobre 2023. Sua moglie Shiri e i suoi figli Kfir (all’epoca 9 mesi, oggi 2 anni) e Ariel (oggi 6 anni) furono anch’essi presi in ostaggio, ma non ci sono notizie ufficiali sul loro destino. Hamas aveva dichiarato che i familiari di Bibas erano morti in un bombardamento israeliano su Gaza, ma l’IDF non ha mai confermato tale informazione.
  2. Ofer Calderon, 54 anni, fu prelevato insieme a due dei suoi quattro figli dal kibbutz Nir Oz. Due dei suoi figli, Sahar (16 anni) ed Erez (12 anni), erano stati già liberati lo scorso 27 novembre 2023.
  3. Keith Siegel, 65 anni, un cittadino israelo-americano originario della North Carolina, fu rapito insieme alla moglie Aviva durante l’attacco al kibbutz Kfar Aza. Aviva fu rilasciata il 26 novembre 2023.

Israele ha espresso forte preoccupazione per la possibilità che il trattamento subito da Agam Berger non sia un caso isolato, chiedendo a Hamas di garantire che i prossimi ostaggi non subiscano le stesse umiliazioni e violenze. La tensione resta alta e la comunità internazionale continua a monitorare la situazione, sperando che il rilascio di questi ostaggi possa contribuire a una maggiore distensione e, forse, all’avvio di un processo di pace duraturo.

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Ultimo Aggiornamento: 31/01/2025 13:44

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