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WhatsApp denuncia: “Decine di giornalisti spiati sulla piattaforma”, anche il direttore di Fanpage

Pubblicato: 01/02/2025 14:03

WhatsApp sotto attacco: giornalisti spiati con spyware Graphite

Meta, la società madre di WhatsApp, Facebook e Instagram, ha rivelato che circa 90 tra giornalisti e membri della società civile sono stati spiati attraverso la piattaforma utilizzando uno spyware denominato Graphite. Il software è stato sviluppato da Paragon Solutions, una società israeliana recentemente acquisita dalla AE Industrial Partners, un fondo di private equity statunitense, per 900 milioni di dollari.

Meta non ha reso noti i nomi o la provenienza esatta delle vittime dello spionaggio, limitandosi a specificare che provengono da una ventina di Paesi. Tuttavia, tra questi figura anche Francesco Cancellato, direttore di Fanpage.it, come riportato dalla testata stessa.

L’allerta di WhatsApp: lo spyware potrebbe aver rubato dati e messaggi

Cancellato ha ricevuto un avviso direttamente dall’account ufficiale di WhatsApp Support, nel quale veniva informato del possibile attacco al suo dispositivo:

«A dicembre WhatsApp ha interrotto le attività di una società di spyware che riteniamo abbia attaccato il tuo dispositivo. Le nostre indagini indicano che potresti aver ricevuto un file dannoso tramite WhatsApp e che lo spyware potrebbe aver comportato l’accesso ai tuoi dati, inclusi i messaggi salvati nel dispositivo».

Dopo aver ricevuto questa comunicazione, Fanpage ha avviato analisi tecniche per determinare l’entità della violazione. «Vogliamo capire cosa sia stato effettivamente prelevato, per quanto tempo e, se possibile, chi abbia ordinato questo attacco», ha dichiarato Cancellato.

Attacco “zero-click”: il file infetto arrivava via chat

Il tipo di attacco subito è classificato come “zero-click”, il che significa che non richiede alcuna azione da parte della vittima per attivare lo spyware. Una volta installato, il programma può monitorare ogni attività del dispositivo, inclusi messaggi, chiamate, registrazioni audio e video, attivando microfono e fotocamera all’insaputa dell’utente.

Secondo le indagini, l’infezione sarebbe stata diffusa tramite un file PDF condiviso in una chat di gruppo.

Un caso simile a Pegasus: spyware sempre più diffusi

Graphite funziona in modo simile a Pegasus, lo spyware sviluppato dall’israeliana NSO Group, che è stato oggetto di una causa negli Stati Uniti per aver hackerato WhatsApp. Questi strumenti vengono spesso venduti a governi per operazioni di sorveglianza e sicurezza nazionale.

Paragon Solutions era già finita sotto i riflettori nell’ottobre scorso, quando un’indagine di Wired aveva rivelato un contratto da due milioni di dollari con ICE, l’agenzia americana per il controllo dell’immigrazione e delle frontiere.

WhatsApp accusa Paragon: “Bisogna fermare lo spyware mercenario”

Meta ha inviato a Paragon una lettera di diffida, accusando la società di aver condotto una campagna di spionaggio mirata contro giornalisti e attivisti.

«WhatsApp ha interrotto una campagna spyware di Paragon che prendeva di mira numerosi utenti tra cui giornalisti e membri della società civile», ha dichiarato un portavoce dell’azienda. «Abbiamo contattato direttamente le persone colpite e continueremo a proteggere la privacy degli utenti».

Sul sito ufficiale, Paragon Solutions si descrive come un’azienda che fornisce «strumenti etici per contrastare minacce alla sicurezza». Tuttavia, secondo Citizen Lab, che ha collaborato con WhatsApp nelle indagini, la vera minaccia è proprio l’esistenza di software del genere, spesso usati al di fuori della legge.

Citizen Lab sta preparando un rapporto dettagliato per fare luce sulle modalità e gli obiettivi di questa operazione di spionaggio globale.

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