
Se pensavate di aver già sentito tutto in televisione, vi sbagliavate. Lo studio di Piazza Pulita su La7, condotto da Corrado Formigli, ci ha regalato una nuova perla di surrealismo politico, un capolavoro di narrazione scollegata dalla realtà. Protagonista della serata? Lorenza Ghidini, direttrice di Radio Popolare, che con una logica degna delle migliori teorie del complotto, ha tentato di sostenere l’indifendibile sul Caso Rami.
Nel suo acceso duello dialettico con Claudio Borghi della Lega, la Ghidini ha sfoderato una dichiarazione che entrerà negli annali delle affermazioni più esilaranti della televisione italiana. Nel tentativo di giustificare un’assurda teoria secondo cui i carabinieri sapessero con certezza che a bordo di un determinato mezzo ci fossero ragazzi stranieri, ha esclamato, senza battere ciglio: “Si sa che il Tmax è il motorino dei maranza”.
Sì, avete letto bene. Secondo la direttrice di una delle radio più ideologizzate del Paese, la Yamaha – uno dei marchi più prestigiosi al mondo nel settore motociclistico – produrrebbe mezzi dedicati esclusivamente ai cosiddetti maranza, termine che nel gergo giovanile identifica soggetti con uno stile di vita discutibile, spesso associati a episodi di criminalità e vandalismo nelle città italiane.
E allora la domanda sorge spontanea: Vasco Rossi è un maranza? Sì, perché anche lui guida il Tmax!

E se questo non fosse già abbastanza surreale, la Ghidini ha rincarato la dose, dichiarando che, grazie alla targa, si possa risalire facilmente a chi fossero i passeggeri del mezzo, come se non esistesse la possibilità che fosse stato rubato (ipotesi che, tra l’altro, è più che frequente in questi casi). Dunque, secondo questa incredibile logica, non servono inseguimenti, controlli, pattugliamenti: basta un’occhiata alla targa e il gioco è fatto! Perché spendere soldi in forze dell’ordine quando possiamo semplicemente chiedere all’anagrafe dei motorini?
A questo punto, un’altra domanda sorge spontanea: la Yamaha ha intenzione di tutelare la sua immagine oppure, tacendo, avvallerà la tesi che se vedi un Tmax a Milano, sopra c’è un maranza? E più in generale, chi glielo spiega ora a tutti i professionisti, appassionati e semplici cittadini che usano questo mezzo per spostarsi, che sono automaticamente parte di una categoria borderline identificata dalla sinistra come problematica?
Il tutto in uno studio televisivo in cui il principio della realtà viene piegato per adattarsi alla narrazione ideologica del momento, senza alcun rispetto né per la logica né per la verità. Un’altra serata da incorniciare nella lunga collezione di assurdità offerte dalla televisione progressista italiana.