
«Nora giovedì era passata dal bar della stazione per recuperare uno zainetto che aveva lasciato a casa di mia sorella Guendalina. Con lei c’era una donna brasiliana. Poi ha preso l’ultimo treno per San Bonifacio intorno alle 22 e da allora non l’abbiamo più vista». A parlare è Essia, 19 anni, sorella maggiore di Nora, la 15enne italo-tunisina trovata senza vita lunedì scorso in un appartamento Ater di San Bonifacio. La ragazza risponde al telefono al posto della madre, che non ha più la forza di parlare, sopraffatta dal dolore e dal desiderio di giustizia. «Avevo accesso al suo profilo Instagram e controllavo le sue chat – confessa Essia –. Eravamo preoccupati per lei e almeno così potevamo capire dove fosse e con chi. Ma di San Bonifacio non ho trovato tracce. Temiamo che qualcuno le abbia fatto del male. Non è giusto. Vogliamo la verità».
Testimonianze contrastanti
Il caso è ancora avvolto nel mistero. Non era insolito che Nora si allontanasse da casa anche per più di un giorno senza tornare a dormire. La madre sostiene di averla vista per l’ultima volta domenica e assicura che non era mai stata in quell’appartamento. Tuttavia, un’amica racconta un’altra versione: «Io e Nora eravamo state in quella casa la settimana prima della sua morte. C’era una festa con alcuni conoscenti. Le avevo detto di non tornarci più da sola».
Nei giorni successivi le due ragazze si sono sentite di nuovo. «Ultimamente girava spesso con una brasiliana che non mi piaceva – racconta l’amica –. Avevo invitato Nora a casa mia, ma lei voleva portare anche quella donna. Io le ho detto di no. Temo che l’abbiano drogata e le abbiano fatto del male».
L’inchiesta in corso
La procura ipotizza che Nora sia morta per overdose. Un uomo di origini nordafricane, senza fissa dimora, sarebbe indagato per averle venduto la dose letale, ma al momento non è stato rintracciato. L’autopsia non ha rilevato segni di violenza, ma si attendono gli esami tossicologici.
Il dolore della famiglia
Domenica, amici e parenti si sono riuniti alla stazione Porta Nuova per ricordarla. «Era una ragazza d’oro – dice un’amica –. Voleva cambiare vita, ma non ha fatto in tempo».